Sogg.: Tom Matthews, Eric Williams - Scenegg.: Tom Matthews - Fotogr.: (Scope/a colori) Patrick Blossier - Mus.: Thomas Newman - Montagg.: Françoise Bonnot - Dur.: 115' - Produz.: Arnold Kopelson, Anne Kopelson
Interpreti e ruoli
Dustin Hoffman (Max Brackett), John Travolta (Sam Baily), Alan Alda (Kevin Hollander), Mia Kirshner (Laurie Callahan), Ted Levine (Lemke), Robert Prosky (Lou Potts), Blythe Danner (signora Banks), Wil-liam Atherton, Tammy Lauren, William OLeary, Raymond J.Barry, Lucin-da Jenney, Akosua Busia, Ebbe Roa Smith.
Soggetto
Max Brackett, giornalista televisivo di valore, si è rifiutato di mostrare i corpi dilaniati delle vittime di un incidente aereo e il suo capo Kevin lo ha dirottato dalla rete nazionale ad una stazione locale a Madeline, in California. Una mattina, Max e la sua assistente Laurie si recano al museo di storia naturale per intervistare la direttrice signora Banks. Vi arrivano pro-prio quando Sam, un uomo impiegato al museo ed appena licenziato per tagli al budget, è tornato sul posto per chiedere alla signora la revoca del licenzia-mento, in nome della moglie e dei due figli. Ma la signora è irremovibile e allora Sam allimprovviso tira fuori una pistola. Nascosto nel bagno, Max vede la scena e capisce che, se gioca bene le sue carte, questa potrebbe esse-re loccasione che aspettava per rientrare nel grande giro. Comincia a rac-contare quello che succede, e la diretta va sulla rete nazionale. Poi Max e Sam finiscono col conoscersi e, a poco a poco, per capire ciò che prima li ha divisi e ora li unisce. Da New York infatti arriva Kevin, che decide di impa-dronirsi della storia e di raccontarla alla sua maniera per far salire gli indici di ascolto. La tensione sale e, infine, Sam decide di arrendersi. Allora fa uscire prima i bambini di una scolaresca tenuti sotto minaccia, poi invita Max ad andare via, infine esce lui stesso. Sulla scala cerca di spararsi ma la dinamite lasciata allinterno esplode, facendo saltare tutto in aria. Da lontano Max commenta: Siamo stati noi, lo abbiamo ucciso noi.
Valutazione Pastorale
il film è imperniato sulla tematica delluso (spesso abuso) dei mass-media nella società contemporanea. Tematica certo non nuova ma sulla quale è sempre utile tornare a riflettere, per avere una giusta cognizione delle cose e saper meglio organizzare le contromisure. Linfor-mazione, che doveva basarsi sulla ben precisa distinzione tra il riferire i fatti e, poi, il commento su di essi, è diventata un contenitore dove le esigenze di spettacolo e di facile commozione intervengono a dettare condizione, alle quali, in nome della carriera, si prestano facilmente tante persone. Regista la cui carriera è sempre stata improntata ad un cinema di forte ispirazione civi-le, Costa Gavras anche in questo caso fa un film di denuncia forte sul cini-smo e la speculazione che vivono intorno alla notizia. E difficile dire quanto la società americana, ormai abituata a costruire e consumare spettaco-lo, possa sentirsi sotto accusa ma il film è lucido e coerente e, dal punto di vista pastorale, il suo tono, insieme umano e problematico, va accolto positi-vamente.
Utilizzazione
Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, anche, con opportune introduzioni e adeguati supporti, per un pubblico di ragazzi, perchè il tema della manipolazione dellimmagine li coinvolge forse anche più direttamente di altri. Da inserire poi in ogni occasione in cui si voglia affrontare l argomento, in senso vasto, mass-media, cui qui si aggiunge quello della disoccupazione. Notevole linterpretazione degli attori protago-nisti.