MALIBU COLLEGE CALIFORNIA (QUALSIASI COSA…)

Valutazione
Discutibile, Grossolanità
Tematica
Genere
Farsesco
Regia
Robert Taylor
Durata
89'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
NOBODY'S PERFECT
Distribuzione
Titanus Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Annie Korzen, Joel Block
Musiche
Robert Randles
Montaggio
Robert Gordon

Sogg. e Scenegg.: Annie Korzen, Joel Block - Fotogr.: (normale/a colori) Claus Loof - Mus.: Robert Randles - Montagg.: Robert Gordon - Dur.: 89' - Produz.: Benny Corzen

Interpreti e ruoli

Chad Lowe (Stephen/Stephanie), Gail O'Grady (Shelly), Patrick Breen. (Andy), Kim Flowers (Jackie), Robert Vaughn

Soggetto

arrivato all'Università Bronson, il giovane Stephen si innamora della bionda Shelly, assai brava a tennis, il che infastidisce Brade, filarino di lei. Aiutato dall'amico Andy, il nuovo venuto si traveste da donna sotto il falso nome di Stephanie Brown –che è stata truccata a dovere, oltre che corredata di congrui panniviene invitata a condividere la camera di Shelly. Da questo la prevedibile serie senza pause di equivoci, rischi e incontri, poiché il giovanotto continua in quanto tale i propri corsi, mentre la schietta amicizia di Shelly gli è cordialmente assicurata. Obbligatosi, però, a controllare voce, reazioni, gesti e sentimenti, Stephen/Stephanie passa anche guai e seri imbarazzi. Una sera, anzi, Shelly, sorpresolo in bagno, indignata lo esclude dalla convivenza. Per fortuna, quanto ai corsi scolastici, i risultati dell'allievo sono di buon livello e, d'altra parte, nel doppio a tennis, Stephanie è assai brava. Alla fine egli riesce a strappare al muscoloso Brade la bionda che ama moltissimo e in modo del tutto naturale, e Shelly –dopo aver appreso dell'amoroso ingannosuperato lo choc, riconosce che Stephen è proprio il tipo giusto per lei.

Valutazione Pastorale

ovviamente una farsa, il che salva una storiella basata sul più classico dei travestimenti, sugli equivoci e i vari qui-pro-quo. Storiella del tutto goliardica e banale, che però non va indenne, come ben si può immaginare, da situazioni, battutine e allusioni assai grossolane. È lo scotto da pagare, per un canovaccio che forse in mani più agguerrite avrebbe anche potuto innestare il registro della commediola brillante. Goliardica e convenzionale anche la interpretazione.

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