MARE NERO

Valutazione
Inaccettabile, scabroso
Tematica
Giallo - Triller, Sessualità, Violenza
Genere
Drammatico
Regia
Roberta Torre
Durata
83'
Anno di uscita
2006
Nazionalità
Francia, Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Roberta Torre in collaborazione con Heidrun Schleef Roberta Torre, Marcello Siena, Andrea Piva in collaborazione con Andrea Di Stefano
Musiche
Shigeru Umebayashi
Montaggio
Jacopo Quadri

Orig.: Italia/Francia (2005) - Sogg.: Roberta Torre, Marcello Siena, Andrea Piva in collaborazione con Andrea Di Stefano - Scenegg.: Roberta Torre in collaborazione con Heidrun Schleef - Fotogr.(Panoramica/a colori): Daniele Ciprì - Mus.: Shigeru Umebayashi - Montagg.: Jacopo Quadri - Dur.: 83' - Produz.: Cattleya (Italia), Babe Films (Francia) in collaborazione con RAI Cinema.

Interpreti e ruoli

Luigi Lo Cascio (Luca), Anna Mouglalis (Veronica), Maurizio Donadoni (Sabino), Andrea Klara Osvart (Valentina), Massimo Popolizio (Laganà), Monica Samassa (Monica), Rossella D'Andrea . (Andrea)

Soggetto

Mentre segue il trasloco della sua compagna Veronica, che ha deciso di andare a vivere con lui, Luca, ispettore di polizia, è chiamato ad occuparsi di un nuovo caso. Valentina, ragazza giovane e molto bella, é stata uccisa in circostanze misteriose nella sua casa di studentessa fuori sede. Le indagini di Luca lo portano ad entrare nella vita privata della vittima, che frequentava giri pericolosi. L'ispettore comincia così a frequentare locali notturni all'insegna di grottesca sensualità e ambienti dove si pratica lo scambio di coppia. Quando l'indagine si risolve grazie ad un risvolto inatteso che porta all'identificazione del colpevole, Luca non riesce più a fare a meno di frequentare quei locali. Ci torna ancora, e non per fare indagini ma per partecipare in prima persona. E ciò lo porta alla progressiva distruzione di se stesso e del rapporto, ormai deteriorato, con Veronica.

Valutazione Pastorale

" 'Mare nero' é un film che racconta un viaggio. (...) L'ossessione spinge l'uomo in territori popolati di Ombre. Attraverso la gelosia, la paura e il desiderio (...) In questo viaggio l'uomo è guidato da una donna che lui inventa e trasforma in una moltitudine di fantasmi (...) Il copro di quella donna diventa il luogo di un'ossessione, oggetto del suo desiderio e della sua paura (...)" . Queste frasi, e altre, si leggono nelle note di regia preparate da Roberta Torre. E vogliono dire tutto, e il suo contrario, o niente. (Tanto per restare in tema). La mancanza di appigli tra le intenzioni e quello che si vede é tanto palese da risultare imbarazzante. La storia non esiste, il soggetto annaspa vistosamente per allungare una coperta che a stento arriva a 83'. Non c'era proprio niente da dire, non c'è suspence, non ci sono psicologie attendibili. Luigi Lo cascio é disperso in ambienti incongrui, attonito e sempre fuori dal mondo. Resta la veste formale costruita attorno al vuoto narrativo dalla bella fotografia di Daniele Cipri. Ma é un po' poco. E soprattutto non é sufficiente a motivare le insisiste scabrosità del copione. Che, si dirà, sono necessarie, visto l'argomento. Ma buttate così allo sbaraglio, reiterate, affidate a dialoghi risibili, anche gratuite e fini a se stesse, danno l'idea di un lavoro del tutto irrisolto e mancato. Dal punto di vista pastorale, il film é pertanto da valutare come inaccettabile, e generalmente scabroso. UTILIZZAZIONE: é da evitare, sia in programmazione ordinaria che in altre circostanze.

Le altre valutazioni

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