MARIA MADDALENA

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti
Tematica
Donna, Evangelizzazione-missione, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Garth Davis
Durata
120'
Anno di uscita
2018
Nazionalità
Australia, Gran Bretagna, Stati Uniti
Titolo Originale
Mary Magdalene
Distribuzione
Universal International Pictures Italia
Musiche
Hildur Guonadottir, Jòhann Johansson
Montaggio
Alexandre de Franceschi, Melanie Oliver

Orig.: Gran Bretagna, Stati Uniti, Australia (2018) - Sogg. e scenegg.: Helen Edmundson, Philippa Goslett - Fotogr.(Scope/a col.): Greig Fraser - Mus.: Hildur Guonadottir, Jòhann Johansson - Montagg.: Alexandre de Franceschi, Melanie Oliver - Dur.: 120' - Produz.: See Saw Films, Porchlight Films, Universal Pictures International Production, Film 4.

Interpreti e ruoli

Rooney Mara (Maria Maddalena), Joaquin Phoenix (Gesù di Nazareth), Chiwetel Eljiofor (Pietro), Tahar Rahim (Giuda), Ariane Labed (Rachel), Denis Ménochet (Daniel), Ryan Corr (Giuseppe), Hadas Yaron (Sara), Tcheky Karyo

Soggetto

La giovane Maria, nata a Magdala sul lago di Tiberiade, superando molti contrasti tra la gente del suo tempo, decide di seguire le parole di Gesù di Nazareth...

Valutazione Pastorale

Si pensa ad esempi similari e subito vengono in mente titoli quali 'Il Re dei Re' (1961) o 'La più grande storia mai raccontata' (1965 ). Ma si può anche arrivare a momenti più vicini a noi e citare 'Exodus' (2015) di Ridley Scott. In questo modo copriamo un ampio tratto di storia del cinema utile a far capire il modo con cui Hollywood ha inteso accostarsi in epoche differenti ai testi religiosi più profondi e più vicini al cuore dei fedeli in tutto il mondo. In un simile contesto si muove anche il prodotto più recente, 'Maria Maddalena', ulteriore approccio che conferma l'atteggiamento sostanzialmente ripetitivo nei confronti delle stesse tematiche. Va sottolineato che il film viene distribuito nelle sale italiane in coincidenza con il periodo della Quaresima. Già questa uscita, commercialmente studiata a tavolino per coinvolgere il pubblico in un momento forte del calendario liturgico, cerca di mascherare la consapevolezza che si tratta di prodotto che vuole catturare l'attenzione sotto il profilo spettacolare senza tuttavia aiutare ad approfondire. Il racconto è tanto generoso nel disegno dei personaggi quanto impalpabile sotto il profilo della tensione drammatica. Se la figura di Maria Maddalena entra per la prima volta in una dimensione di primo piano nella vicenda terrena di Cristo, questo non diventa automaticamente una sorta di 'via libera' a rappresentarla con caratteri che non hanno realtà storica. Il fatto è che la presenza degli inevitabili 'divi' condiziona pesantemente l'efficacia della vicenda: Rooney Mara è una Maria Maddalena, orgogliosa e ribelle, Joaquim Phoenix interpreta Gesù con tutta la sofferenza e il volto inquieto possibili. Un Gesù dolente, capace di privazioni, sacrifici sofferenze e tuttavia troppo inquadrato lontano dal posto giusto, talvolta distante e quasi assente. Il rapporto tra Lui e Maria si muove lungo direzioni non convergenti, protagonisti ma non sempre all'unisono. E' bella e coinvolgente la cornice visiva alla quale il regista affida il racconto. Garth Davis, spinto dal buon successo internazionale del precedente 'Lion. La lunga strada verso casa', 2016, preme l'acceleratore su una messa in scena mirabolante e coinvolgente, centrata su scene commoventi e visionarie, tutte lacrime e interiorità irrisolta. Se ne ricava che, nell'ambito del cinema cristologico, questa Maria Maddalena prova con molti sforzi e non poca tenacia a rendersi fruibile, a instaurare con lo spettatore momenti di sintonia e di empatia. E le occasioni per riuscirci non mancano. Il fatto è che il copione sceglie la via più facile per accostarsi alla Croce, esaltando la componente visiva ma rischiando di perdere di vista la profondità della vicenda, la problematicità e la ricchezza della storia narrata. Nella confezione prevale il tono patinato, solo saltuariamente si avverte che gesti e persone stanno costruendo qualcosa di irripetibile, destinato a cambiare il mondo. Il miracolo di Lazzaro, la crocifissione, la Resurrezione sono momenti che restituiscono certo i fatti di duemila anni fa, misteriosi e impenetrabili ma non trasmettono inquietudine, non sconvolgono e non lasciano in attesa della venuta del 'Regno'. Di fronte a questo nuovo, notevole impegno economico profuso dal cinema amaricano, si ha la conferma che per fare un buon film bisogna conoscere molto bene la materia che si intende trattare. Non piegarla alla esigenza dello spettacolo. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e proposto in successive occasioni, ben tenendo conto delle osservazioni sopra indicate che aprono la strada a contributi, opinioni, suggerimenti per alimentare un opportuno dibattito.

Le altre valutazioni

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