MARIA PER ROMA

Valutazione
Consigliabile, Realistico, dibattiti
Tematica
Animali, Cinema nel cinema, Famiglia - genitori figli, Lavoro
Genere
Commedia
Regia
Karen Di Porto
Durata
93'
Anno di uscita
2017
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Bella Film
Musiche
Metarmonica
Montaggio
Michelangelo Garrone, Mirco Garrone

Orig.: Italia (2016) - Sogg. e scenegg.: Karen Di Porto - Fotogr.(Panoramica/a colori): Maura Morales Bergmann - Mus.: Metarmonica - Montagg.: Michelangelo Garrone, Mirco Garrone - Dur.: 93' - Produz.: Galliano Juso per Bella Film - XI^ EDIZIONE DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2016 SELEZIONE UFFICIALE SEZIONE "LE VOCI DEL DOMANI".

Interpreti e ruoli

Karen Di Porto (Maria David), Andrea Planamente (Cesare), Cyro Rossi (padre di Maria), Diego Buongiorno (Livio), Nicola Mancini (Pier), Bruno Pavoncello (Bruno), Mia Benedetta (sig.ra Lancillotti), Daniela Virgilio (se stessa), Lorenzo Adorni (Filippo), Paola Venturi . (madre di Maria)

Soggetto

Dall'inizio della giornata alla notte, Maria è una giovane donna che deve far coincidere l'impegno di accompagnatrice di turisti in case in affitto con le ambizioni nel campo del teatro, del cinema, dei provini...

Valutazione Pastorale

Il tempo va subito inseguito, andando di corsa col motorino nei vicoli della Roma storica in un continuo succedersi di telefonate di impegni rinviati, di appuntamenti rincorsi all'ultimo minuto. Karen Di Porto, regista esordiente, è brava a metabolizzare il cinema visto in precedenza, a rifarsi a situazioni già note ma senza offrire l'effetto della ripetizione. Maria infatti ha il coraggio di guardare solo a se stessa, di fronteggiare imprevisti con la necessaria spavalderia, di rispondere ad amici e persone appena conosciute con toni positivi e espressioni costruttive. Così può respingere le illusioni create da chi la elogia per un provino oppure può replicare a quei clienti che protestano perché l'appartamento non corrisponde alle attese. E poi c'è la mamma, ora vedova e con un negozio in crisi, che la esorta ad avere un lavoro 'vero'. Insomma poco di nuovo si incontra, ma questo giro vizioso di Maria all'interno di una piccola/grande città, questo rincorrere i desideri di persone da ogni parte del mondo, questo rinunciare all'occasione di essere se stessi per assumere le fattezze di altri ha qualcosa di nuovo, e variopinto. La regista in realtà coglie sguardi di inedito stupore, tra sconcerto e delusione, tra speranza e rassegnazione, e in un inedito finale affida la protagonista alla notte, ad una notte 'brava', ribelle e appuntita, come chi voglia sfidare il vuoto del lavoro, la fatica dell'impegno per raggiungere una posizione forte e provocatoria. Un'opera prima calma e sottotraccia, intensa e irrequieta. Come il nervosismo non riconciliato della protagonista. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, realistico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta di film italiano che aggancia tematiche e psicologia di età moderna e in linea con reazioni, aspettative e illusioni contemporanee.

Le altre valutazioni

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