MARITI MOGLI AMANTI

Valutazione
Inaccettabile, Scabroso
Tematica
Genere
Farsesco
Regia
Pascal Thomas
Durata
113'
Anno di uscita
1989
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
LES MARIES, LES FEMMES, LES AMANTS
Distribuzione
Mikado Film
Soggetto e Sceneggiatura
Pascal Thomas, François Caviglioli
Musiche
Marine Rosier
Montaggio
Nathalie Lafaurie

Sogg. e Scenegg.: Pascal Thomas, François Caviglioli - Fotogr.: (panoramica/a colori) Renan Polies - Mus.: Marine Rosier - Montagg.: Nathalie Lafaurie - Dur.: 113' - Produz.: Telema, Cine 5, Les Films Français

Interpreti e ruoli

Jean-François Stevenin (Martin), Susanna Morcur (Dora), Catherine Jacob (Marie-Françoise Tocanier), Michel Robin (Tocanier), Daniel Ceccaldi (Jacques), Helene Vincent (Odette), Emilie Thomas Clement Thomas (Emilie), Isabelle Petit-Jacques (Clément)

Soggetto

in vacanza nella bella Isola di Ré questa volta ci vanno i mariti alcuni dei quali con prole al seguito (le mogli restano più che volentieri a Parigi per amor di pettegolezzi, incontri e libertà): Martin (un modesto scrittore) ha con sè due petulanti ragazzi; il giovane Clément (l'innamorata è nella Capitale anche lei, ma lui è occupatissimo con Jacqueline, la bionda e intraprendente moglie del dottor Jacques); Bruno, cupo e rancoroso, perchè una moglie ninfomane lo ha lasciato; l'anziano editore Tocanier. A Parigi, invece, grandi raduni femminili nei vari caffè: Odette un po' svagata e romantica (innamorata di un timido dentista, a cui alla fine si concende con entusiasmo); Marie Françoise Tocanier, gelosissima della segretaria del marito editore, al quale finirà con il trovare, a furia di maneggi (perfino una fattura con il sangue di un pennuto) una segretaria nuova più graziosa della precedente; la moglie di Martin; una con garçonnière, cedibile alle amiche dietro tempestiva richiesta. Passano le vacanze, là sotto il sole, in partitelle di pesca e passeggiate in bicicletta in riva al mare, qua in mètro o nei locali parigini, sparlando e straparlando a ruota libera di se stesse e di tutto. Poi quasi tutti si ritrovano nell'isola, a esperienze fatte e ad avventure concluse, i ricordi cominciano a sfocarsi, l'autunno non è lontano e la vita cosiddetta normale torna ad imporre i suoi ritmi di sempre.

Valutazione Pastorale

qui in vacanza si spediscono addirittura i mariti (anche con prole) preferendo le dame di restarsene a Parigi senza impicci, nè pensieri casalinghi, per assaporare la libertà. Nella bella Isola di Ré gli uomini pescano e pedalano; qualche giovincello viene iniziato a pratiche amorose: donne seducenti e vedove locali più che vogliose catturano gli uomini disponibili, mentre i bambini giocano e, a fine stagione già avranno preso a imitare chiacichere e stile degli adulti. Lontane, le donne sono impegnatissime in pettegolezzi, incontri e futilità varie, da sole, a due o in gruppi più o mene solidali. Vacanze, dunque, come disimpegno, banalità, peccati veniali e valori morali dimenticati. In questo film guazzabuglio sarebbe vana impresa, a parte il bel paesaggio, cercare dell'altro: donne al limite della isteria romantico-sessuale; uomini a volte paghi dell'avventuretta o del quieto vivere. Un film tutto filamenti che si intrecciano, si annodano e si sciolgono superficialmente, complice il tambureggiante, fastidioso fuoco di artificio di battute e pensieri a firma di Oscar Wilde, Follain, Stendhal ed altri, messi in bocca a personaggi esagitati e sciocchi. Sul piano cinematografico, una ronda incessante, che ben presto assume connotati farseschi a volte anche smaccatamente spigolando fra i meccanismi alla Feydeau, ammiccando ai dialoghi di un Rohmer e permettendosi qualche modesta incursione nel fellinismo.

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