Mia e il leone bianco

Valutazione
Consigliabile, Semplice, Adatto per dibattiti
Tematica
Amicizia, Animali, Bambini, Ecologia, Famiglia
Genere
Biografico - Drammatico
Regia
Gilles de Maistre
Durata
98'
Anno di uscita
2019
Nazionalità
Germania, Francia, Sudafrica
Titolo Originale
Mia et le lion blanc
Distribuzione
Eagle Pictures/Leone Film Group
Soggetto e Sceneggiatura
Soggetto: Gilles de Maistre, Prune de Maistre, Jean-Paul Husson. Sceneggiatura: Prune de Maistre, William Davies.
Fotografia
Brendan Barnes
Musiche
Armand Amar
Montaggio
Julien Rey

Prod.: Jacques Perrin, Nicholas Elgozi, Valentine Perrin

Interpreti e ruoli

Daniah De Villiers (Mia Owen), Mélanie Laurent (Alice Owen), Langley Kirkwood (John Owen), Ryan Mac Lennan (Mick Owen), Lionel Newton (Kevin), Thor (Leone Charlie), Lillian Dube (Jodie), Brendon Auret (Dirk)

Soggetto

Quando nell’allevamento di felini dei genitori in Sudafrica nasce Charlie, un raro esemplare di leoncino bianco, Mia è ancora una bambina ma si innamora subito di quel cucciolo. I due crescono e imparano a condividere ogni cosa. Ma arriva il momento in cui la convivenza tra lei ormai quattordicenne e lui esemplare adulto diventa difficile e problematica…

Valutazione Pastorale

“Più che un documentario – dice il regista Gilles De Maistre – si tratta di un film per famiglie. Alla base del racconto c’è infatti un’amicizia reale che ha ispirato il rapporto tra la ragazza e il leone che vediamo nel film. Abbiamo incontrato oltre 300 bambini in Sudafrica prima di trovare il giusto interprete in Daniah (…)”. La scelta di mantenere la storia ad altezza di bambino (poi adolescente) implica una serie di altri passaggi collaterali, non ultimo quello del modo di raccontare i due protagonisti (la bambina e il leone) nelle fasi di rispettiva crescita. Quando la convivenza comincia a farsi difficile (soprattutto perché il felino vive dentro casa), il problema educativo viene fuori in tutta la sua delicatezza. Il rifiuto da parte di Mia a separarsi da Charlie (così si chiama) porta discussioni, incomprensioni, litigi tra figli e genitori destinati a crescere col passare del tempo. La tensione sala progressivamente fino a un climax finale che tiene con il fiato sospeso i piccoli spettatori. Ben strutturato, il racconto corre lungo la via di una positività forse prevedibile ma capace di toccare il cuore dei più piccoli e di trasmette loro importanti suggerimenti in merito al trattamento degli animali, al rapporto con gli adulti, con il denaro, con il territorio. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, semplice e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in prevalenza per un pubblico di piccoli e adolescenti. Da proporre anche in occasioni educational a livello scolastico e di famiglie.

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