MOEBIUS

Valutazione
Non utilizzabile, Sconsigliato, negativo
Tematica
Famiglia, Famiglia - genitori figli, Sessualità
Genere
Drammatico
Regia
Kim Ki-duk
Durata
90'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Corea del Sud
Titolo Originale
Moebius
Distribuzione
Movies Inspired
Musiche
Park In Young
Montaggio
Kim Ki Duk

Orig.: Corea del Sud (2013) - Sogg. e scenegg.: Kim Ki Duk - Fotogr.(Panoramica/a colori): Kim Ki Duk - Mus.: Park In Young - Montagg.: Kim Ki Duk - Dur.: 90' - Produz.: Kim Ki Duk Films - VIETATO AI MINORI DI 14 ANNI.

Interpreti e ruoli

Cho Jae Hyun (il padre), Seo Young Iu (il figlio), Lee Eun Woo . (la madre)

Soggetto

Esasperata di fronte all'ennesimo tradimento da parte del marito, una donna si prende la rivincita, evirando il figlio adolescente. Da quel momento si innesca una catena di ulteriori vendette in una sorta di infinito scambio nell'addossarsi colpe e accuse.

Valutazione Pastorale

Kim Ki Duk ha vinto il Leone d'oro a Venezia 2012 con "Pieta", una vittoria accolta con non pochi contrasti e accenni di insofferenza. Il regista Sud Coreano fa un cinema difficile, spesso affidato a parabole e metafore contemporanee di dolorosa inquietudine, in altre occasioni capace di abbandonarsi alla descrizione compiaciuta di un mondo in rovina, attraversato da un crescente tasso di crudeltà e sopraffazione. Tutto ciò che in "Pieta" si consumava lungo un racconto in ogni caso strutturato e fortemente simbolico, in "Moebius" cede il passo al totale rifiuto della logica e della percezione realistica. I tre personaggi principali vivono una conflittualità permanente ma non parlano mai tra loro: nessun dialogo, solo gestualità, azioni fisiche, strilli e reazioni viscerali. La parola ormai non ha più motivo di esserci, non incide sull'immagine. Che parla da sola, a misura della capacità dell'autore di voltare tutto sul paradosso, sull'ironico, sul demenziale. E' sulla chiave del 'divertimento' che il regista inciampa: perché far ridere su un interno di famiglia, dove ci si combatte a colpi di coltello, di evirazioni e di compiaciuto sadismo, vuol dire non avere il minimo senso della misura, vuol dire 'giocare' cinicamente su situazione e contesti risolti lungo una traiettoria che evidenza il peggio delle umiliazioni tra esseri umani. Troppo comodo scherzare su questi argomenti. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come sconsigliato, non utilizzabile e negativo.

Utilizzazione

è da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre circostanze.

Le altre valutazioni

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