MONSOON WEDDING

Valutazione
Accettabile, Problematico, dibattiti*
Tematica
Famiglia, Matrimonio - coppia, Rapporto tra culture
Genere
Commedia
Regia
Mira Nair
Durata
119'
Anno di uscita
2001
Nazionalità
India
Titolo Originale
Monsoon wedding
Distribuzione
Key Films
Musiche
Mychael Danna, Paul P.Soucek
Montaggio
Allyson C.Johnson

Orig.: India (2000) - Sogg. e scenegg.: Sabrina Dhawan - Fotogr.(Panoramica/a colori): Declan Quinn - Mus.: Mychael Danna, Paul P.Soucek - Montagg.: Allyson C.Johnson - Dur.: 119' - Produz.: Caroline Baron, Mira Nair.

Interpreti e ruoli

Naseeruddin Shah (Lalit Verma), Lillete Dubey (Pimmi Verma), Shefali Shetty (Ria Verma), Vijay Raaz (P.K.Dubey), Tilotama Shome (Alice), Vasundhara Das (Aditi Verma), Parvin Dabas (Hemant Rai), Kulbhushan Kharbanda (C.L. Chada), Kamini Khanna (Shashi Chadha), Rajat Kapoor . (Tej Puri)

Soggetto

Mentre si avvicina la stagione dei monsoni, la famiglia Verma si riunisce nella bella casa in un quartiere residenziale di Nuova Delhi in vista di un matrimonio 'combinato'. Il padre Lalit e sua moglie Pimmi si sono trovati d'accordo sull'opportunità di far sposare la figlia Aditi, reduce da una storia fallita con il suo capo ufficio, con Hemant, giovane e brillante ingegnere che vive a Houston. I preparativi della cerimonia vanno avanti tra non poche difficoltà. Dubey, impresario della Tent and Catering incaricata di organizzare i festeggiamenti, dà ordini agli operai, è nervoso e autoritario, finché non é scosso dalla presenza di Alice, la colf di famiglia, di cui si innamora. Ria, cugina della sposa, si sente osservata e giudicata per non essersi sposata, e quando lo zio Tej, arrivato dagli Stati Uniti, si apparta con una piccola invitata, lei rivela a tutti l'orribile notizia della pedofilia dell'uomo. Ayesha, altra cugina della sposa, incontra Rahul, tornato da Sydney dove studia, e tra i due scatta una improvvisa scintilla di passione. Intanto Aditi, atterrita dall'idea di trascorrere il resto della vita come casalinga nel Texas, rivede il suo ex amante e passa con lui la notte. I futuri sposi si vedono poi per un incontro chiarificatore, sembrano decisi a lasciarsi, ma lui riesce a ricucire il rapporto. Dopo che anche Lalit e Pimmi hanno avuto forti scontri verbali sulla gestione della situazione e sul futuro del figlio più piccolo, finalmente arriva il giorno tanto atteso. Sotto una fitta pioggia portata dai monsoni, Aditi e Hemant si sposano, e la gioia sembra tornare sul volto di tutti i presenti.

Valutazione Pastorale

Sui titoli di coda, Mira Nair dedica il film "Alla mia famiglia". E, a voce, aggiunge: "...è la storia di una famiglia della regione del Punjab nell'India di oggi, e allo stesso tempo un inno d'amore a Nuova Delhi. La mia città é un bizzarro universo globalizzato in cui mondo tradizionale e modernità sono continuamente in contrapposizione e dove i negozi firmati convivono con il traffico congestionato e i poveri...". Da poco, come é noto, l'India ha superato il miliardo di abitanti, ponendosi come un vero e proprio subcontinente. Il cinema indiano é il primo nel mondo con oltre 800 film prodotti ogni anno,i pochi che vengono distribuiti fuori dai confini nnazionali rappresentano occasioni preziose di conoscenza e momenti di importante confronto culturale. Impostasi nel 1988 con "Saalam Bombay", titolo d'esordio, Mira Nair compone in questa occasione un affresco, sia pure limitato, vivo e pulsante che mette a nudo pregi e difetti, paure e speranze di una fascia sociale (la borghesia) arrivata al bivio di scelte difficili. Se l'occasione del matrimonio significa unità di tempo, luogo e azione al fine di rendere tutto più compatto, è evidente che il tema centrale non è quello ma il contrasto che si crea tra la voglia di tradizione della famiglia della sposa e le spinte provenienti dal mondo anglo-americano. La versione originale restituisce bene queste ansie: a seconda delle circostanze, i protagonisti usano ora il loro dialetto ora l'inglese in una alternanza che esprime i diversi stati d'animo. La Nair non ha paura di lasciarsi andare ad un cinema confezionato per un pubblico internazionale, sa 'guardare' senza cercare ammiccamenti, esprime affetto per la realtà che ritrae e dice con chiarezza che lo scontro tra passato e futuro può comporsi solo cedendo qualcosa da entrambe le parti. La cerimonia matrimoniale rimanda ad antichi riti religiosi: tra le vecchie tradizioni e l'uso di Internet restano al centro l'uomo e la donna, con le necessità di sempre e il bisogno di equilibrio interiore e spirituale. Presentato in concorso alla mostra di Venezia 2001, il film ha vinto il Leone d'oro, e ha ottenuto anche una mezione dalla giuria dell'OCIC. Dal punto di vista pastorale, è da valutare positivamente: film accettabile, quindi, problematico, e, al di là dell'impianto sotto certi aspetti spettacolare, adatto a dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria. Da proporre anche in successive occasioni, come esempio di cinema adatto a suscitare confronti tra culture.

Le altre valutazioni

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