MR. JONES *

Valutazione
Accettabile-riserve, Realistico
Tematica
Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
Mike Figgis
Durata
114'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
MR. JONES
Distribuzione
Columbia Tristar film Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Eric Roth, Michael Cristofer Eric Roth
Musiche
Maurice Jarre
Montaggio
Tom Rolf

Sogg.: Eric Roth - Scenegg.: Eric Roth, Michael Cristofer - Fotogr.: (panoramica/a colori) Juan Ruiz Anchia - Mus.: Maurice Jarre - Montagg.: Tom Rolf - Dur.: 114' - Produz.: Alan Greisman, Debra Greenfield

Interpreti e ruoli

Richard Gere (Mr. Jones), Lena Olin (Libbie Bowen), Anne Bancroft (Catherine Holland), Tom Irwin (Patrick Shea), Delroy Lindo (Howard), Lauren Tom (Amanda Chang), Bruce Altman (David), Lisa Malkiewicz (Susan), Thomas Kopache, Peter Jurasik, Anna Maria Horsford

Soggetto

uno sconosciuto dalla trascinante vitalità dopo essere riuscito a farsi prendere in prova in un cantiere edile viene salvato da Howard, un carpentiere nero, mentre, in preda ad un raptus, sta per gettarsi dal tetto. Mr. Jones, come egli dice di chiamarsi, viene ricoverato nell'ospedale psichiatrico diretto dalla dottoressa Catherine Holland, perchè è un maniaco-depressivo, alterna cioè periodi di esaltazione, in cui stupisce e affascina tutti per la sua brillante intelligenza, a momenti di profondo abbattimento. Egli viene affidato alle cure della giovane dottoressa Libbie Bowen che gli somministra il litio per calmarlo. I rapporti fra Libbie ed il suo paziente Jones sono complessi: la donna è affascinata dal malato che l'ha salvata dal raptus omicida di un altro paziente. Questo fatto finisce per sbloccare in Libbie un sentimento che si traduce in un rapporto sentimentale con Jones. Il collega Patrick Shea, cui Libbie si confida, la obbliga a non vedere più l'uomo, pena la radiazione dall'albo. Jones, dimesso, riprende la sua vita di esaltato: bacia una ragazza per strada; ruba una moto; va a trovare Howard, che lo ha sempre seguito affettuosamente anche quando era ricoverato; infine ritenta di gettarsi dallo stesso tetto. Libbie, avvertita da Howard, riesce a salvarlo in extremis offrendogli il suo affetto.

Valutazione Pastorale

la chiave di volta del film è nella domanda che l'uomo "normale" ed il terapeuta si pongono di fronte a casi del genere, molto più frequenti di quanto non si pensi ed anche molto diversificati circa l'intensità della fenomenologia, che non arriva sempre ai vertici, nell'euforia come nella disperazione, di cui è vittima il protagonista. Egli evidenzia infatti la necessità dei suoi stati euforici, che agiscono su di lui come una droga: l'uso del litio, che egli getta simbolicamente nella spazzatura, e che riduce gli stimoli chimici euforizzanti, lo riduce ad una larva, in un limbo grigio che è per lui peggiore dello stesso male. La difficile e parziale soluzione finale sembra essere suggerita dall'impegno e dal coinvolgimento personale di un'altra persona che attraverso il calore di un rapporto umano riesce a modificare una situazione di estremo pericolo. Sul piano formale, il film procede a sbalzi, alternando scene efficaci con lungaggini e cadute nel melodrammatico.Valida l'interpretazione di Richard Gere, meno convincente quella di Lena Olin; piuttosto marginale la parte assegnata all'attrice Anne Bancroft. Il comportamento della psichiatra che, innamorandosi del paziente, è venuta meno all'etica professionale, motiva delle riserve.

Le altre valutazioni

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