MRS. DALLOWAY (LA SIGNORA DALLOWAY)

Valutazione
Accettabile-riserve, problematico
Tematica
Donna, Famiglia, Letteratura
Genere
Commedia
Regia
Marleen Gorris
Durata
97'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Gran Bretgna
Titolo Originale
MRS. DALLOWAY
Distribuzione
Lucky Red
Soggetto e Sceneggiatura
Eileen Atkins Dal romanzo omoni
Musiche
Ilona Sekacz
Montaggio
Michiel Reichenwein

Sogg.: Dal romanzo omoni-mo di Virginia Woolf - Scenegg.: Eileen Atkins - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Sue Gibson - Mus.: Ilona Sekacz - Montagg.: Michiel Reichenwein -Dur.: 97' - Produz.: Lisa Katselas Paré, Stephen Bayly

Interpreti e ruoli

Vanessa Redgrave (Mrs. Dalloway), Natascha Mc Elhone (Claris-sa Dalloway giovane), Rupert Graves (Septimus Warren-Smith), Michael Kit-chen (Peter Walsh), John Studing (Richard Dalloway), Alan Cox (Peter giova-ne), Lena Headey (Sally giovane), Margareth Tyzack . (lady Bruton)

Soggetto

Nel 1923 a Londra, in una giornata di metà giugno, Clarissa Dal-loway, moglie di un deputato alla Camera dei lords, esce per comprare dei fiori per la festa che darà quella sera e vedrà riuniti nella sua bella casa molti impor-tanti personaggi. Mentre cammina,la sua memoria torna agli eventi di un’estate trascorsa in campagna molti anni prima, quando era giovane e molto corteggia-ta. In particolare Peter Walsh era innamorato di lei ma non trovava mai il modo giusto per farsi ricambiare e, quando era apparso nella compagnia Richard, destinato ad una brillante carriera politica, aveva capito di essere per-dente. Nel corso della giornata, come evocato dal ricordo, Peter, appena torna-to dall’India va trovare Clarissa, e viene invitato alla festa della sera. Intanto, nelle strade di Londra, il giovane Septimus si aggira disperato insieme alla moglie. Traumatizzato dall’esperienza della guerra, Septimus ha perso il con-trollo di se stesso, ha visioni continue, e la moglie lo accompagna da un medi-co che, dopo un colloquio, ne ordina il ricovero in ospedale psichiatrico. Ma quando la sera arrivano gli infermieri, Septimus non resiste e si butta dal balcone. L’eco dell’incidente giunge a Clarissa che, non lontano, sta mandando avanti la propria festa. Clarissa riflette sull’episodio, e poi si decide ad andare a parlare con Peter, da soli, per parlare degli episodi della loro giovinezza.

Valutazione Pastorale

tratto dal romanzo omonimo scritto da Virginia Woolf nel 1925, il film è la storia di una donna che, raggiunta la piena maturità, si tro-va quasi senza volerlo a rivedere la propria vita, il ricordo delle ribellioni e dei sogni giovanili ma anche l’importanza e il peso che la presenza dell’uomo fini-sce per avere nella vita delle donne. Com’è noto, in anni recenti Virginia Woolf è diventata uno dei punti di riferimento del movimento femminista, per la coerenza con cui ha cercato, nei romanzi, di capire e dare spazio ai problemi e alle esigenze della donna nella rigida società inglese dei primi Novecento. Il film ha il merito di evitare eccessi o prese di posizione preconcette per concen-trarsi sulle sottili sfumature di una complessa personalità femminile, che ben conosce i doveri della propria posizione sociale ma è insieme consapevole che qualcosa di più forte deve legare una persona al tempo in cui vive, alle relazio-ni con gli altri, ai sentimenti che appassiscono. Girato con grande attenzione agli ambienti e ai costumi, il film quindi è misurato e convincente. Dal punta di vista pastorale, evidenziata qualche riserva per alcuni atteggiamenti meno sor-vegliati, ne va sottolineato il costante tono problematico. Utilizzazione: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con atten-zione per la presenza dei minori. Molto opportuno in altri contesti, per affron-tare i temi della donna, della famiglia, del rapporto cinema-letteratura. Ed è anche da inserire in cicli sulle donne-registe, perchè la regia è dell’olandese Marleen Gorris, che qui fa qualche piccolo passo avanti rispetto al precedente, negativo “L’ albero di Antonia”.

Le altre valutazioni

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