NARCISO. Dietro i cannoni, davanti ai muli

Valutazione
Consigliabile, Semplice
Tematica
Ecologia, Famiglia, Rapporto tra culture, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Marcello Baldi
Durata
93'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Indip. Reg.
Musiche
Giuliano Sangiorgi
Montaggio
Dario Baldi

Orig:: Italia (2008) - Sogg. e scenegg.: Marcello Baldi - Fotogr.(Panoramica/a colori): Ugo Menegatti - Mus.: Giuliano Sangiorgi - Montagg.: Dario Baldi - Dur.: 93' - Produz.: Paolo Ghezzi per Nervous Pixels.

Interpreti e ruoli

Roberto Heriltzka (Narciso Dal Cason), Amyn Sayed (Aruna), Alessandro Di Natale (Tommaso), Ayaz Mansha (Nur), Catherine Feller, Gennari Piccirillo.

Soggetto

Narciso Dal Caso, 84 anni, vive a Telve in Valsugana, dove fa ancora il gestore di malga. Un giorno, all'improvviso, riappare in paese suo figlio Tommaso, partito venti anni prima attratto dalle suggestioni esotiche dell'India. Con Tommaso ci sono la sua compagna Aruna e il loro figlioletto Samir. Narciso abbraccia con calore il figlio e, dopo qualche esitazione iniziale, anche la donna e il bambino. In paese invece non tutti sono contenti. L'anziano genitore vorrebbe che i due si sposassero ma la cosa può avvenire solo in comune perché Aruna é musulmana. Qualcuno prova a denunciarla per farla espellere in quanto clandestina, ma poi il sindaco interviene tutto sembra appianarsi. A questo punto Tommaso parte per Milano. Ben presto viene fuori l'amara verità: il ragazzo ha un male incurabile e si vuole allontanare. Narciso non resiste a questo nuovo colpo. Si indebolisce e, prima di morire, sposa Aruna per lasciarle la cittadinanza e una permanenza legale nella comunità montana dove ormai resterà a vivere.

Valutazione Pastorale

Si tratta di una vicenda che riflette pregi, difetti e umori di una zona ben definita del Trentino. La tendenza a vivere in una comunità molto chiusa nelle proprie tradizioni e gelosa della propria identità fa i conti con l'arrivo di una 'estranea', che scompagina le cose e impone di rivedere i metri di giudizio. L'obiettivo di favorire scambi interculturali e di arrivare ad una proficua integrazione viene raggiunto attraverso un copione che utilizza bene i paesaggi in esterni e si lascia solo andare ad un certa, eccessiva malinconia narrativa, tra dolori, malattie, scomparse. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile, e nell'insieme semplice.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito come ritratto di problematiche molto attuali e coinvolgenti.

Le altre valutazioni

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