NEMICO PUBBLICO

Valutazione
Consigliabile, Semplice
Tematica
Gangster, Male, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Michael Mann
Durata
140'
Anno di uscita
2009
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Public Enemies
Distribuzione
Universal Pictures International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Ronan Bennett, Ann Bidermann, Michael Mann tratto dal libro
Musiche
Elliot Goldenthal
Montaggio
Paul Rubell, Jeffrey Ford

Orig.: Stati Uniti (2009) - Sogg.: tratto dal libro-saggio di Brian Burrough - Scenegg.: Ronan Bennett, Ann Bidermann, Michael Mann - Fotogr.(Scope/a colori): Dante Spinotti - Mus.: Elliot Goldenthal - Montagg.: Paul Rubell, Jeffrey Ford - Dur.: 140' - Produz.: Kevin Misher, Michael Mann.

Interpreti e ruoli

Johnny Depp (John Dillinger), Christian Bale (Melvin Purvis), Marion Cotillard (Billie Frechette), Billy Crudup (J. Edgar Hoover), Channing Tatum (Pretty Boy Floyd), Leelee Sobieski (Polly Hamilton), Emilie De Ravin (Anna Patzke), David Wenham (Pete Pierpont), Giovanni Ribisi (Alvin Karpis), Stephen Dorff (Homer Van Meter), James Russo (Walter Dietrich)

Soggetto

Nell'America della Grande Depressione, John Dillinger con la sua banda rapina banche e terrorizza le città, al punto da essere identificato come il Pericolo pubblico Numero Uno. A lungo Dillinger si fa beffe dell'FBI e del suo capo J. Edgar Hoover. Solamente nel luglio del 1943, un altro esponente dell'FBI, Melvin Purvis, dopo lunghi pedinamenti, riusci a cogliere Dillinger all'uscita di un cinema e tendergli una trappola mortale.

Valutazione Pastorale

Quasi da subito la vita (e la morte) di John Dillinger sono diventati materia ideale per il cinema. Molte versioni, e ora questa diretta da Michael Mann. L'impronta del regista si vede, e si sente. Forse anche troppo. Rinunciando a dire qualcosa di nuovo sullo svolgimento dei fatti, Mann punta tutto sulle soluzioni visive, sui volti, sui corpi, sugli oggetti: e l'azione diventa il luogo dove la personalità dei protagonisti arriva al confronto decisivo. La m.d.p costruisce, distrugge, aggiunge, sottrae, disegna gli spazi e li cancella. Quasi fino a prevaricare il personaggio. Ne esce quindi un film dove lo stile scrive il ritmo, e trattegia le psicologie. E che, tuttavia, resta un bello spettacolo da valutare, dal punto di vista pastorale, come consigliabile, e semplice, intendendo come tale l'impianto generale della vicenda.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per i piccoli e i minori, a motivo di crudezze varie comunque presenti. Stessa cura è da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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