NESSUNO COME NOI

Valutazione
Consigliabile, Problematico
Tematica
Amicizia, Giovani, Matrimonio - coppia
Genere
Commedia
Regia
Volfango De Biasi
Durata
103'
Anno di uscita
2018
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
id:
Distribuzione
Medusa
Soggetto e Sceneggiatura
Luca Bianchini, Volfango De Biasi, Tiziana Martini, Marco Ponti liberamente tratto dal romanzo omonimo di Luca Bianchini.
Musiche
Michele Braga
Montaggio
Stefano Chierchié

Fotografia: Roberto Forza

Interpreti e ruoli

Alessandro Preziosi (Umberto Fioravanti), Sarah Felberbaum (Betty Bottone), Vincenzo Crea (Vince), Leonardo Pazzagli (Romeo Fioravanti), Christiane Filangieri (Ludovica Fioravanti), Sabrina Martina (Caterina)

Soggetto

Torino, 1987. Betty insegna al liceo, single convinta dopo un matrimonio finito male, accoglie una mattina nella propria classe Romeo, nuovo alunno accompagnato dal padre Umberto, docente universitario di lettere. Tanto lei è dura e decisa a restare single, quanto lui è affascinante, strafottente, annoiato da un matrimonio privo di passione. Fin dal primo incontro, tra Betty e Umberto sono scintille. Ma quello che segue è ancora più imprevedibile…

Valutazione Pastorale

Esordiente nel 1996 con l’episodio Senza uscita di “Esercizi di stile”, De Biasi si è fatto conoscere con “Come tu mi vuoi” (2006), e “Iago” (2009), e con tre film ‘natalizi’, Un Natale stupefacente (2014), Natale col boss (2015), Natale a Londra - Dio salvi la regina (2016). Oscillando dunque tra la commedia giovanilista dei primi titoli e quella da cinepanettoni dei secondi, il regista prova oggi una terza via, quella della commedia italiana ‘classica’, fatta di equivoci di coppia, malintesi, intralci da sbrogliare. Si tratta. Come si vede, si tratta di una materia oltremodo usata e affrontata, che qui dovrebbe acquistare ‘originalità’ per il fatto di svolgersi nella Torino dei secondi anni ’80 e per affrontare la storia dal punto di vista del rapporto padre/figlio. Che diventa nell’economia della narrazione un passaggio decisivo e consente di poter dire che in fin dei conti c’è sempre una seconda occasione per tutti e per ciascuno (e per qualunque generazione). La complicità virile che si instaura nel finale tra Romeo e Umberto abbassa di molto la capacità emotiva e porta il racconto verso un troppo rapido finale. Di fatto, il copione è di buna fattura ma la regia non lo supporta a sufficienza, risultando alquanto prevedibile. Giusti i protagonisti (troppo sacrificata Christiane Filangieri), Un po’ acerbi i liceali, maschi e femmine. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico senza tuttavia affrontare con decisione i problemi che propone.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria come proposta di film italiano che prende a pretesto un periodo di storia (gli anni ’80) su cui ancora si possono costruire racconti tra il serio e il brillante in stile quasi vanziniano.

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