Orig.: Messico (1999) - Sogg.: tratto dal romanzo omonimo di Gabriel Garcia Marquez - Scenegg.: Paz-Alicia Garciadiego - Fotogr.(Panoramica/a colori): Guillermo Granillo - Mus.: David Mansfield - Montagg.: Fernando Pardo - Dur.: 120' - Produz.: Jorge Sanchez per Producciones Amaranta.
Interpreti e ruoli
Marisa Paredes (Lola), Fernando Lujan (il colonnello), Salma Hayek (Julia), Ernesto Yanez (don Sabas), Odiseo Bichir (dottor Pardo), Rafael Inclan . (padre Angelo)
Soggetto
In un paesino del Messico un anziano colonnello é in attesa. Gli è stata promessa la pensione ma sono ormai passati molti anni e la promessa é rimasta tale. Tuttavia ogni venerdì, il colonnello indossa un elegante vestito bianco, mette il cappello a larga tesa e si reca al porto a vedere l'arrivo del battello con la posta. Poi va all'ufficio postale dove l'impiegato gli dice che non é arrivato niente per lui. Allora il colonnello torna a casa, dove lo aspettano la moglie, sofferente di asma, e soprattutto una situazione oltremodo precaria. Non ci sono soldi, e nella casa regna una povertà costante, alla quale per orgoglio l'uomo non vuole rassegnarsi. Sta per vendere un orologio rotto ma poi finisce per farselo aggiustare e riportarlo a casa. Il peso che grava sulla vita della coppia é quello della morte violenta del figlio, avvenuta anni prima e archiviata come incidente. Quando arriva l'ordine di sfratto, il colonnello potrebbe vendere il gallo da combattimento che alleva in casa ma anche qui ci ripensa e deve restituire l'anticipo ricevuto. Nogales, da tutti indicato come il responsabile della morte del figlio, gli offre dei soldi ma lui rifiuta. A questo punto il colonnello torna a casa e alla moglie che gli chiede "cosa mangeremo?" risponde: "Mangeremo merda".
Valutazione Pastorale
Tratto dal romanzo omonimo di Gabriel Garcia Marquez, il film conserva molti caratteri che appartengono alla personalità dello scrittore colombiano: in primo piano ci sono le persone che hanno fatto il loro dovere e si ritrovano schiacciate dal cinismo burocratico-amministrativo; i semplici che vedono i propri ideali calpestati dall'indifferenza. Così appaiono il colonnello e la moglie, con in più per lui la consapevolezza di aver lottato per la causa anticlericale e la convinzione di non rassegnarsi, di non chiedere aiuto ad alcuno; per lei il dolore ineliminabile della morte prematura del figlio ('i figli non possono morire prima dei genitori'). Il copione così mette insieme realismo sociale, denuncia, invettiva, accenni metastorici ad una più ampia condizione umana. Pur presente e ripetuta, la polemica contro la presenza della Chiesa in Messico é quasi assorbita da quello che appare l'atteggiamento dominante, il filo conduttore che lega il protagonista e gli altri personaggi: il fatalismo, nelle forme ora disperate che richiamano la tragedia greca ora assolute che confinano con il nichilismo. Il colonnello dice di no a tutti quelli che potrebbero aiutarlo e così facendo si chiude al mondo (vedi l'invettiva finale): é un problema etico importante e un bello stimolo alla riflessione. Dal punto di vista pastorale, oscillando tra il giusto richiamo alla dignità dell'essere umano e l'assenza di un quadro di valori di riferimento, il film é da valutare come discutibile, e problematico per i molti aspetti di rilievo che propone. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria. E' da recuperare in occasioni mirate come spunto per parlare di temi di forte attualità.