NESTORE – L’ULTIMA CORSA

Valutazione
Discutibile, Realistico
Tematica
Anziani
Genere
Commedia
Regia
Alberto Sordi
Durata
105'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
NESTORE - L'ULTIMA CORSA
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Rodolfo Sonego, Alberto Sordi
Musiche
Piero Piccioni
Montaggio
Tatiana Casini

Sogg. e Scenegg.: Rodolfo Sonego, Alberto Sordi - Fotogr.: (normale/a colori) Armando Nannuzzi - Mus.: Piero Piccioni - Montagg.: Tatiana Casini - Dur.: 105' - Co Produz.: Aurelia Cinematografica, Sacha Film Company, Roma-Florida Movies, Paris

Interpreti e ruoli

Alberto Sordi (Gaetano Bernardini), Eros Pagni (Otello), Matteo Ripaldi (Ferruccio), Cinzia Cannarozzo (Iris Bernardini), Tatiana Farnese (Cesarina), Fabio Galli (Cesare), Simona Caparrini (Wilma), Paki Valente, Rosa Pianeta

Soggetto

a Roma, il settantacinquenne vetturino Gaetano Bernardini, che si fa aiutare dal nipotino Ferruccio di nove anni, accusa la fatica come il fidato Nestore, l'anziano cavallo bianco con un glorioso passato da trottatore. Quando trainando la "carrozzella" sulla salita del Pincio, Nestore rifiuta di proseguire, Otello il marchigiano, proprietario del cavallo, non ha dubbi: Gaetano, al quale ha trovato già un posto all'ospizio, dovrà solo, l'indomani, portare la carrozzella a Cinecittà e Nestore al mattatoio. Qui giunto l'odore del sangue terrorizza Nestore che si rifiuta d'entrare: così, quando escono per ucciderlo, gli addetti scoprono che uomo ed animale sono spariti. Gaetano porta dapprima l'animale alla trattoria di Cesarina, una sua ex-fidanzata, con la quale ha un incontro toccante, e la convince a tenere la bestia in campagna; ma per l'opposizione del genero di costei Gaetano è costretto a rinunciare a questa soluzione. Si reca allora a trovare la figlia Iris, che fa la spogliarellista al teatro Volturno per chiederle di ospitare Nestore nel garage destinato ad accogliere il furgone che il marito è andato ad acquistare a Napoli. Venuta meno questa possibilità, mentre Gaetano si trova alla stazione gli zingari gli rubano il cavallo con l'aiuto della polizia, sottrae Nestore alla morte, dopo essere stato in Questura per accertamenti su una sua avventura amorosa avvenuta 50 anni prima. Fingendo che Nestore sia stato macellato dagli zingari, Gaetano, con l'aiuto di Ferruccio, nascostamente sistema il cavallo nel garage della figlia, ma il genero scopre tutto al suo rientro. Gaetano ormai deciso ad andare all'ospizio, tenta di portarci anche Nestore, qui le suore sembrano accogliere benevolmente vetturino e cavallo, ma di notte lo fanno portar via. Quando Gaetano e Ferruccio arrivano al mattatoio, è troppo tardi: Nestore è stato eliminato.

Valutazione Pastorale

una favola moderna sul progressivo degradare dei valori in generale e del rapporto uomo-città-natura, simboleggiato dal rifiuto che la metropoli, ormai cinica, corrotta ed inquinata materialmete e spiritualmente oppone agli anziani, simboleggiati nel vecchio vetturino, memoria vivente e in dissolvimento di un rapporto con il prossimo; ai manufatti artigianali come la popolare "botticella", che non a caso viene assimilata al mondo effimero del cinema; ed infine al cavallo, antico compagno di viaggio e di lavoro dell'uomo. Attraverso il rapporto vetturino-cavallo si può intuire un'ipotesi non solo animalista di maggior rispetto per il vivente, a due o a quattro "zampe", ma anche la perdita del legame che la natura, attraverso le sue creature, allaccia in forma costante ed intensa, anche in un contesto artificiale come quello urbano, con l'uomo, sempre più cinico ed egoista. Purtroppo il film si perde spesso o in lunghe sequenze turistiche o in scenette che vorrebbero essere popolaresche, con attori presi dalla strada ma che rivelano tutta la loro modestia pregiudicando l'impatto emotivo. Del tutto discutibili ed inutili la scena di spogliarello al teatro Volturno, le diverse parolacce, l'eccessivo crudo realismo della sequanza nel mattatoio.

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