Non ci resta che il crimine

Valutazione
Brillante, Consigliabile
Tematica
Amicizia, Famiglia, Male
Genere
Commedia, Poliziesco
Regia
Massimiliano Bruno
Durata
102'
Anno di uscita
2019
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
Non ci resta che il crimine
Distribuzione
01 Distribution
Soggetto e Sceneggiatura
Soggetto: Andrea Bassi, Nicola Guaglianone, Menotti. Sceneggiatura: Massimiliano Bruno, Andrea Bassi, Nicola Guaglianone, Menotti.
Fotografia
Federico Schlatter
Musiche
Maurizio Filardo
Montaggio
Luciana Pandolfelli

Prod.: Fulvio Lucisano, Federica Lucisano

Interpreti e ruoli

Alessandro Gassmann (Sebastiano), Marco Giallini (Moreno), Edoardo Leo (Renatino), Gianmarco Tognazzi (Giuseppe), Ilenia Pastorelli (donna del Boss)

Soggetto

Roma 2018, tre amici di lunga data, Moreno, Sebastiano e Giuseppe, decidono di organizzare un “Tour criminale di Roma” alla scoperta dei luoghi simbolo della Banda della Magliana. Indossati abiti e oggetti di quel periodo, si preparano a guidare i turisti, quando per un imprevisto vuoto nello spazio temporale finiscono nel 1982, nel bel mezzo dell’entusiasmo in città per i Mondiali di calcio in Spagna…

Valutazione Pastorale

“Quando 'Ritorno al futuro' si mescola con 'Romanzo criminale' quello che nasce – dice il regista Massimiliano Bruno - è l’idea di mescolare i generi e legare la commedia all’action-movie e al fantasy… Il riferimento è certamente 'Non ci resta che piangere', richiamato fin dal titolo come omaggio a due personaggi di primissimo piano”. Suggerita quindi dallo stesso regista, la lettura del film si avvia lungo i binari di una commedia che vuole essere allo stesso tempo di finzione e di cronaca, di storia; il tutto con toni ironici e brillanti, senza rinunciare a sfumature drammatiche ed esistenziali. La conclusione è quella di un puzzle multicolore e imprevedibile all’interno del quale gli sbalzi temporali giocano sullo smarrimento e sulla sorpresa, per creare divertimento e situazioni paradossali, mettere alla berlina i singoli protagonisti e giungere a conclusioni anche spiazzanti. Il cast corale contribuisce a tenere il ritmo sostenuto e non convenzionale: Giallini, Gassmann e Tognazzi lavorano sul filo rischioso di personaggi borderline, un po’ baldanzosi e un po’ impauriti. Edoardo Leo si mette alla prova come un cattivo "vero" in mezzo a tanti buoni "finti". Ilenia Pastorelli è, ancora una volta, la borgatara orgogliosa che non si fa sottomettere: il ruolo è risolto bene, l’esigenza di cambiare si fa però più urgente. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e sostanzialmente brillante.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta di commedia italiana alla ricerca di nuove formule narrative.

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