Non odiare

Valutazione
Complesso, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Famiglia - genitori figli, Giustizia, Male, Razzismo, Violenza
Genere
Drammatico
Regia
Mauro Mancini
Durata
96'
Anno di uscita
2020
Nazionalità
Italia/Polonia
Distribuzione
Notorius Pictures
Fotografia
Mike Stern Sterzynski
Musiche
Aldo de Scalzi, Pivio
Montaggio
Paola Freddi
Produzione
Alessandro Leone, Mario Mazzarotto, Andrea Borella, Emiliano Caradonna, Diego Panadisi, Greg Strasz

Interpreti e ruoli

Alessandro Gassmann (Simone Segre), Sara Serraiocco (Marica), Luka (Marcello), Lorenzo Buonora (Paolo), Cosimo Franco (Padre di Simone), Lorenzo Acquaviva . (Rocco)

Soggetto

Simone Segre, chirurgo di religione ebraica, assiste a un incidente d’auto provocato da un pirata della strada; chiama l’ambulanza e si appresta a soccorrere il ferito quando si accorge che questi ha una svastica tatuata sul petto. Sconcerto, rabbia e dolore lo assalgono, per un passato che torna prepotente e gli impediscono di fare il suo dovere fino in fondo…

Valutazione Pastorale

“Non odiare”, film d’esordio di Mauro Mancini, che ne firma anche la sceneggiatura insieme a Davide Lisino, è stato presentato alla Settimana internazionale della critica nell’ambito della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. L’opera racconta il travaglio interiore di Simone Segre (Alessandro Gassmann), medico chirurgo figlio di un sopravvissuto alla Shoah, che si trova ad assistere a un incidente provocato da un pirata della strada. Il suo istinto di medico lo fa accorrere dal ferito e chiamare i soccorsi, quando scopre, però, che l’uomo ha una svastica tatuata, la rabbia prende il sopravvento e Simone non agisce come dovrebbe. Nei giorni successivi il senso di colpa lo assale e lo spinge a cercare notizie sull’uomo che ha visto morire, così scopre che ha lasciato tre figli: la ventiquattrenne Marica, il diciassettenne Marcello e il piccolo Paolo. Simone decide di assumere Marica come collaboratrice domestica e si scontra più volte con il secondogenito Marcello, influenzato da idee fasciste e cresciuto dal padre nell’odio verso ebrei e immigrati. Il destino sembra offrire a Simone una seconda possibilità quando Marica si presenta a casa sua con Marcello gravemente ferito. Tutto giocato sull’equilibrata e intensa interpretazione di Alessandro Gassmann, il film “Non odiare” si mantiene controllato e sobrio nei dialoghi ma non per questo meno efficace nel rappresentare il dilemma morale che vivono i protagonisti, lacerati dall’odio e dal risentimento, eppure quanto mai bisognosi di perdonare e perdonarsi. L’opera solleva interrogativi importanti, ai quali però non offre risposte certe, lasciando allo spettatore il compito di trovarle nel proprio cuore. Il finale, aperto, mette ciascuno di fronte alle proprie responsabilità, a un passato irrisolto e doloroso, ma anche unico punto di partenza possibile per un futuro diverso. Dal punto di vista pastorale il film è da considerare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, come occasione preziosa per sollevare interrogativi esistenziali fondamentali, resi ancora più attuali da questi anni che stiamo vivendo segnati da violenza e rigurgiti di odio razziale. Nelle proiezioni con ragazzi è bene prevedere la presenza di adulti e figure educative, per favorire una migliore contestualizzare e comprensione degli avvenimenti.

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