NOTTE SENZA FINE – Amore tradimento incesto

Valutazione
Accettabile, complesso*
Tematica
Donna, Letteratura, Matrimonio - coppia, Teatro, Tematiche religiose
Genere
Drammatico
Regia
Elisabetta Sgarbi
Durata
90'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Istituto Luce
Musiche
Roberto Cacciapaglia
Montaggio
Luciano Marenzoni

Orig.: Italia (2003) - Sogg. e scenegg.: Elisabetta Sgarbi, da testi inediti di Amin Maalouf, Tahar Ben Jelloun, Hanif Kureishi - Fotogr.(Normale/a colori): Elio Bisignani - Mus.: Roberto Cacciapaglia - Montagg.: Luciano Marenzoni - Dur.: 90' - Produz.: Istituto Luce/Betty Wrong.

Interpreti e ruoli

Ep. "L'amore lontano" : Galatea Ranzi - Ep. "La fatalità della bellezza" : Toni Servillo (principessa di Tripoli), Laura Morante - Ep. "Il buio" : Anna Bonaiuto . (Salem), (Kenza), (Jane/Cecil)

Soggetto

Ep. "L'amore lontano". La principessa di Tripoli declina il dolore e le sofferenze che intervengono di fronte all'impossibilità di aderire ad un sentimento che non può rivelarsi. Un amore che forse non sopravvive alla lontananza. - Ep. "La fatalità della bellezza". Marito e moglie. Due punti di vista, due atteggiamenti diversi (o forse simili) di fronte ai sogni e alla gelosia. - Ep. "Il buio". Una figlia, un padre, forse un patrigno. Un rapporto innaturale. La voglia di sciogliere il senso di colpa.

Valutazione Pastorale

Tre testi inediti di tre importanti scrittori dell'area mediterranea. Impianti teatrali ricavati però in ambienti naturali (nell'ordine: il castello Maniace di Ortigia, Siracusa; Villa Badoer a Fratta Polesine, Rovigo; la cava di Morlungo a Carrara). Temi che vanno alla radice dell'umano, a metà tra materia e spirito, in monologhi nei quali la psicanalisi fa da confuso tratto d'unione tra ragione e follia dei sentimenti. L'operazione é naturalmente molto intellettuale, inesorabilmente letteraria, poco cinematografica, e tuttavia non priva di fascino. Il merito è soprattutto dei quattro attori che si alternano 'sulla scena'. Con una piccola nota di preferenza per la introversa duttilità e la rabbia interiorizzata di Toni Servillo. Un prodotto di stampo multimediale, che affianca immagine, teatro, architettura, musica: insomma i luoghi della cultura. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come accettabile e sicuramente complesso. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film é da utilizzare in occasioni mirate, anche didattiche per la interessante fusione di linguaggi espressivi che propone.

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