ORE 15:17 ATTACCO AL TRENO

Valutazione
Consigliabile, realistico
Tematica
Amicizia, Famiglia - genitori figli, Metafore del nostro tempo, Politica-Società, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Clint Eastwood
Durata
94'
Anno di uscita
2018
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The 15:17 to Paris
Distribuzione
Warner Bros Pictures Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Dorothy Blyskal tratto dal libro " " di Jeffrey E. Stern
Musiche
Christian Jacob
Montaggio
Blu Murray

Orig.: Stati Uniti (2018) - Sogg.: tratto dal libro " " di Jeffrey E. Stern - Scenegg.: Dorothy Blyskal - Fotogr.(Scope/a col.): Tom Stern - Mus.: Christian Jacob - Montagg.: Blu Murray - Dur.: 94' - Produz.: Tim Moore, Kristina Rivera, Jessica Meier, Clint Eastwood.

Interpreti e ruoli

Anthony Sadler (se stesso), Alek Skarlatos (se stesso), Spencer Stone (se stesso), Judy Greer . (Joyce Eskel), Jenna Fischer (Heidi Skarlatos), Thomas Lennon (preside della scuola), Tony Hale . (maestro di ginnastica), Jaleel White . (Garrett Walden)

Soggetto

La sera del 21 agosto 2015 il treno Amsterdam-Parigi è sconvolto da un attacco terroristico. Anthony Sadler, Alek Skarklatos e Spencer Stone, tre turisti americani in giro per l'Europa, si accorgono del pericolo e intervengono a difesa dei passeggeri...

Valutazione Pastorale

C'è qualcosa di nuovo e imprevedibile nella messa in scena di questa vicenda. Essendo veri i fatti, e realmente accaduti appena due anni prima, Eastwood ha operato una scelta inusuale e spiazzante: i tre protagonisti, americani di Sacramento, sono interpretati da loro stessi, e questo, soprattutto nei momenti decisivi dell'azione, permette di diminuire il rischio di improvvisazione e scongiurare una posticcia tensione. Così il racconto, puntando su una ricostruzione precisa e accurata, comincia con un flashback dedicato all'infanzia dei tre ragazzi, alle loro difficoltà di adattamento nella scuola e agli screzi tra genitori e professori. Forse il fatto di sapere in anticipo l'esito degli avvenimenti ha tolto peso agli eventi, nell'ottica di un'assenza di suspence, e di quella adrenalina che ci si aspetta da sequenze di terrorismo. Tutto in effetti procede, prima e dopo il momento clou, all'insegna di una tranquillità profonda e cosciente, risultato di una fiducia forte e convinta. "Sono persone normali - dice il regista- come la maggior parte di noi, che hanno avuto il dono della vita e ne hanno fatto il meglio possibile, forse possiamo considerarci fortunati. (...)". Il film procede per blocchi narrativi calmi, meditati, sereni. Ma il tono è quello di una camomilla tra le bombe. Così appaiono i tre, ragazzoni americani mossi da esuberante vitalità, prototipi di un Paese fatto di chiaroscuri, specchio di un'America che vacilla ma non crolla, reagisce e si rialza. La divisa abita i loro desideri, tuttavia senza prospettive di guerra. E' vero, Spencer, Alex e Anthony viaggiano in Europa e, come molti americani si comportano quasi da alieni; appena si profila il pericolo si gettano nella mischia pronti a correre ogni rischio per salvare degli sconosciuti. Eastwood, a 87 anni, non cambia: quello che ritrae è un Paese dal cuore grande, giovane e pronto a ricorrere alla preghiera, solidale e generoso, capace di mettere l'individuo al primo posto della scala sociale e valoriale. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e nell'insieme realistico.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni come esempio di esatta corrispondenza tra realtà e finzione, un documentario che innerva il vero e la serietà della trasposizione metaforica.

Le altre valutazioni

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