ORMAI E’ FATTA!

Valutazione
Accettabile-riserve, ambiguità*
Tematica
Carcere, Libertà, Politica-Società
Genere
Drammatico
Regia
Enzo Monteleone
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia

Orig. : Italia (1998) - Sogg. : tratto dall' omonimo racconto di Horst Fantazzini - Scenegg. : Enzo Monteleone in collaborazione con Angelo Orlando - Fotogr. (Scope/ a colori) : Arnaldo Catinari - Mus. : - Montagg. : - Dur. : 110' - Produz. : Gianfranco Piccioli.

Interpreti e ruoli

Stefano Accorsi (Horst Fantazzini), Fabrizia Sacchi (la moglie di Horst), Alessandro Haber ( l'avvocato di Horst), Giovanni Esposito (il padre di Horst), Emilio Solfrizzi, Antonio Catania, Andrea Lolli, Antonio Petrocelli, Francesco Guccini

Soggetto

Il 23 luglio 1973 nel carcere di Fossano il giovane Horst Fantazzini, detenuto con una condanna a 22 anni, decide che é venuto il momento di tentare la fuga. L'operazione però si rivela ben presto più difficile del previsto, e Horst si vede costretto a prendere in ostaggio due agenti di custodia. A questo punto l'evasione può dirsi in pratica fallita, ma Horst non ha certo intenzione di arrendersi. Comincia così una lunga giornta, scandita dal lento trascorrere dei minuti e delle ore, lungo la quale si susseguono le trattative, le speranze, le paure degli ostaggi, l'ansia della moglie di Fantazzini, le telefonate dell'avvocato che inutilmente consiglia a Horst di arrendersi, una telefonata del padre, che rimprovera al figlio di fare il ladro senza una vera motivazione a differenza di quando lui aveva precisi obiettivi politico-sociali. Alla fine le richieste del ribelle vengono accolte: una macchina e cinque milioni in contanti. Ma mentre lui e i due agenti stanno per salire, arriva un cane della polizia a creare trambusto. Fantazzini si distrae, e i dall'alto i tiratori scelti lo riempiono di proiettili. Portato in ospedale, dopo un'operazione viene salvato. Guarito, viene ulteriormente condannato. Ancora oggi é in carcere.

Valutazione Pastorale

I nomi, le date, gli ambienti sono autentici: si tratta dunque della cronaca di fatti realmente accaduti e che vedono Fantazzini ancora oggi detenuto in carcere e tuttavia ugualmente pronto a tentare nuove evasioni. A livello narrativo, il racconto si sviluppa in flashback, quando la moglie racconta ciò che è avvenuto ad un giornalista, mentre aspetta di fare visita al marito in ospedale.Il film è indubbiamente interessante: sia perché recupera atmosfere e situazioni di un periodo cruciale della nostra storia recente, gli anni Settanta con la contrapposizione dura e frontale tra Potere ufficiale e contropotere (i presupposti del terrorismo), sia perché opera una approfondita ricerca introspettiva sui protagonisti, anche quelli che svolgono ruoli marginali. Al centro c'é Fantazzini, eroe negativo involontario, anzi decisamente 'antieroe', che non ruba per motivi politici nè per far del male agli altri e forse non sa nemmeno lui perché. Il microcosmo di una giornata scandita in sovraimpressione dal trascorrere delle ore e dall'attesa degli avvenimenti diventa così proiezione di una umanità più ampia, vista attraverso l'aspirazione ad una 'normalità' quotidiana resa difficile da dolori, incomprensioni,interrogativi. Film girato con bella tenuta drammatica e dinamica, diviso tra ottimismo e pessimismo, tra senso di pietà e irrisolte ambiguità. Dal punto di vista pastorale, gli elementi positivi sono prevalenti, e il film è quindi da considerare accettabile, esprimendo qualche riserva per una certa debolezza dell'analisi politica, per qualche analisi di tipo sociologico un po' banale e prevedibile. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, con attenzione per la presenza dei minori. E' d recuperare, come proposta di riflessione sull'Italia anni '70.

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