OTHELLO *

Valutazione
Discutibile, Scabrosità
Tematica
Teatro
Genere
Drammatico
Regia
Oliver Parker
Durata
123'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
OTHELLO
Distribuzione
Medusa Film
Soggetto e Sceneggiatura
Oliver Parker, Anna Worley Ispirato all'opera teatrale "Othello" di William Shakespeare
Musiche
Charlie Mole
Montaggio
Tony Lawson

Sogg.: Ispirato all'opera teatrale "Othello" di William Shakespeare - Scenegg.: Oliver Parker, Anna Worley - Fotogr.: (normale/a colori) David Johnson - Mus.: Charlie Mole -Montagg.: Tony Lawson - Dur.: 123' - Produz.: Luc Roeg, David Barron

Interpreti e ruoli

Laurence Fishburne (Othello), Kenneth Branagh (Jago), Natha-niel Parker (Cassio), Irene Jacob (Desdemona), Michael Maloney (Roderi-go), Anna Patrick (Emilia), Pierre Vaneck (Brabanzio), Nicholas Farrell ., Indra Ove, Michael Shenn, Philip Locke, Andre Oumansky, John Savident, Gabriele Ferzetti

Soggetto

A Venezia nel 1570, sposatasi segretamente con il Moro Othello comandante della Repubblica Veneziana , la giovane Desdemona, figlia del senatore Brabanzio, compare in tribunale per scagionare il marito accusato di averla irretita con stregonesche arti. Poichè giunge l'annunzio che i Turchi hanno attaccato la guarnigione italiana di Cipro, Othello chiede al Doge, ed ottiene, di portare con sé la sposa. Al suo seguito porta anche l'alfiere Jago che, geloso dei favori cui il Moro è prodigo verso il giovane Cassio (nominato luogotenente in vece sua) e sospettoso che Othello abbia addirittu-ra approfittato di sua moglie, decide la rovina di entrambi, servendosi del-l'imbelle Roderigo, innamorato senza speranza di Desdemona. Dopo aver ubriacato ad arte Cassio lo coinvolge in un incidente con Roderigo; consiglia poi Cassio di far intercedere l'innocente Desdemona per lui, ed intanto attiz-za sapientemente la gelosia del Moro, accusando Desdemona di trescare con il luogotenente, di cui lei, ignara, perora la causa, accrescendo i sospetti di Othello. Emilia, moglie di Jago e dama di Desdemona, rinviene un fazzoletto (dono di Othello) abbandonato dalla padrona e lo consegna al marito, che se ne serve come falsa prova del tradimento di Desdemona. Furente, Othello decide di sopprimere la moglie strangolandola. Frattanto Jago ordisce un agguato in cui Roderigo deve uccidere Cassio, ma Jago trafigge a tradimento entrambi. Emilia irrompe atterrita sulla scena del delitto e rimprovera aspra-mente Othello per la sua dabbenaggine accusando Jago che, sopraggiunto, la uccide. Ma interviene il governatore con i soldati: Othello ferisce Jago e poi si uccide sul letto della sposa morta.

Valutazione Pastorale

Ennesima versione cinematografica del dramma per antonomasia, il film presenta sì splendori veneziani ma anche callette maleo-doranti che, così come costituiscono l'aspetto meno gradevole di Venezia, in questo lavoro aprono parentesi del tutto gratuite e di dubbio gusto in un mec-canismo teatrale e scenografico perfetto. Si allude alle fantasie del Moro sui tradimenti della casta Desdemona, che diventano fantasie erotiche esplicite, o al realismo con cui gli amori sia pur legittimi tra Othello e Desdemona vengono rappresentati. Inoltre alcune "piacevolezze" boccaccesche sparse qua e là sembrano un omaggio di dubbio gusto ad un realismo che va sempre ad evidenziare un erotismo ormai istituzionale. Non che qui si esageri ma sembra che la novità nel taglio interpretativo proposta, a parte la forte carat-terizzazione dell'ottimo Kenneth Branagh, sia soprattutto questa. Per il resto, si tratta di un allestimento dignitoso ma che non aggiunge nulla di nuovo o di eclatante alla miriade di lavori analoghi visti al cinema o al teatro, se non per il fatto che un vero attore di colore interpreta, con molto impegno ma con un'aderenza che sembra più epidermica che profondamente sentita, la celebre parte. Irene Jacob è una Desdemona alquanto alternativa, nella sua bellezza del sud, allo stereotipo biondo ed angelico cui aveva abituato la lettura tradi-zionale del dramma. Un lavoro diseguale, ambizioso, che in fondo non è così trasgressivo da suscitare un vero scandalo nè così geniale da considerarlo un capolavoro.

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