OTTOBRE ROSA ALL’ARBAT (VACANZE A MOSCA)

Valutazione
Inaccettabile, Insulso
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Adolfo Lippi
Durata
110'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
OTTOBRE ROSA ALL'ARBAT (VACANZE A MOSCA)
Distribuzione
Istituto Luce, Italnoleggio Cinematografico
Soggetto e Sceneggiatura
Adolfo Lippi, Sonia Maggio, Pierre Romani
Musiche
Giorgio Paciotti
Montaggio
Rosaria Bellu

Sogg. e Scenegg.: Adolfo Lippi, Sonia Maggio, Pierre Romani - Fotogr.: (normale/a colori) Giancarlo Ferrando - Mus.: Giorgio Paciotti - Montagg.: Rosaria Bellu - Dur.: 110' - Produz.: Ciak Selezione Immagine

Interpreti e ruoli

John Savage (Boris Baranov), Birte Berg (Virna), Massimo Molea (Maurizio), Marilda Donà (Vittoria), Renzo Rinaldi (Bobo), Marina Loi, Emil Emilov, Laura Freddi, Andrei Batasciov, Valia Borisova

Soggetto

Virna, una bella e ricca signora italiana, ricorda ancora appassionatamente la travolgente, ma breve, storia d'amore, che ha vissuto 20 anni prima, a Verona (quando era una giovane e promettente ballerina), col celebre coreografo russo Boris Baranov, costretto dalle autorità sovietiche a rientrare in patria. Abbandonando allora la danza, Virna ha sposato un ricco uomo d'affari italiano, dal quale ha avuto due figlie, Chiara e Vanessa, ma il matrimonio di comodo è fallito da qualche anno. Adesso la donna, ancora affascinante, si reca a Mosca per ritrovare Boris, e le figlie l'accompagnano. L'incontro fra gli antichi amanti fa subito riaccendere fra loro la passione di allora, e Virna, gelosa della giovane indossatrice Liba, che è l'amante di Boris, lotta contro di lei con ogni mezzo, facendola andare a Milano per un'importante sfilata, e pagando un losco fotografo di origine napoletana, Bobo, perché la riprenda in pose porno, che potranno essere usate per rovinarla. Virna ha presso di sé in Russia un fedele amico, Maurizio, che l'ama in silenzio, e un'amica carissima, Vittoria, che vuole scritturare Boris con un contratto che lo riporterebbe in Italia, dato che oggi egli non può essere trattenuto a forza in patria. Intanto il coreografo, nelle pause del suo lavoro, vive giorni appassionati con Virna nella sua dacia fra la neve, oppure passeggiando sull'Arbat a Mosca e facendo progetti per la vita in Italia, mentre l'amante gli assicura che Vittoria farà di lui il coreografo più celebre del mondo. Frattanto Vanessa si innamora di Igor, un giovane ballerino, che vorrebbe recarsi in Italia, e Chiara di Lev, un intellettuale che si occupa di politica, e decide di restare in Russia con lui. Liba è tornata a Mosca, frequenta di nuovo Boris e fa ingelosire Virna, che spinge il coreografo a decidere la partenza e la firma del contratto con Vittoria. Ma Lev mette in contatto Boris con le autorità russe, che, essendo contrarie al suo espatrio, gli offrono la candidatura al soviet supremo, per lusingarne la vanità. E il coreografo, dopo breve esitazione, accetta. Resterà perciò in patria, e intanto parla con esaltazione della unione di tutti i popoli che compongono la Russia, nell'unica lingua dell'amore, la lingua russa. Egli è ormai convinto che il destino del suo popolo è più importante del suo. Virna è sconfitta: ha sprecato anni in un sogno vano, e parte, ma spera di ritornare presto a Mosca, per riconquistare sua figlia e Boris. Intanto, però, si lascia consolare da Maurizio.

Valutazione Pastorale

si tratta di un film insulso, che non ha alcun merito, né dal lato spettacolare, né da quello sentimentale, né da quello politico, ed è pieno di difetti in ogni campo. La regia è un fallimento, la recitazione è penosa da parte di tutti gli attori: in particolare è insopportabile John Savage, che ha un viso così gonfio e inespressivo, da rendere ridicolo il personaggio del grande coreografo amatissimo. Inoltre abbondano le scene licenziose, che appaiono quasi avulse dalla vicenda, e sembrano inserite al resto come riempitivo. Il brano, che riguarda le foto compromettenti fatte a Liba, è poi veramente ignobile.

Le altre valutazioni

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