PARADISE BEACH – DENTRO L’INCUBO

Valutazione
Consigliabile, semplice
Tematica
Animali, Famiglia
Genere
Thriller
Regia
Jaume Collet-Serra
Durata
87'
Anno di uscita
2016
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
The Shallows
Distribuzione
Warner Bros Pictures Italia
Musiche
Marco Beltrami
Montaggio
Joel Negron

Orig.: Stati Uniti (2016) - Sogg. e scenegg.: Anthony Jaswinski - Fotogr.(Scope/a colori): Flavio Labiano - Mus.: Marco Beltrami - Montagg.: Joel Negron - Dur.: 87' - Produz.: Weimaraner Republic Pictures, Ombra Films.

Interpreti e ruoli

Blake Lively (Nancy), Oscar Jaenada (Carlos), Sedona Legge (Chloe), Brett Cullen (padre di Nancy)

Soggetto

Nancy arriva su una grande spiaggia isolata pronta a fare surf a livelli alte e impegnativi. All'inizio ci sono con lei due altri appassionati che però, quando cala la luce, fanno rientro sulla terraferma. Nancy rimane sola, incappa in un'onda più forte delle altre che la fa sbandare. e aggrappare ad una boa come unico sostegno. Il pericolo si materializza nella forma di uno squalo bianco che infesta quelle acque ed è impossibile da affrontare...

Valutazione Pastorale

Nel periodo immediatamente successivo a "Lo squalo", grande successo di Steven Spielberg del 1975, quel magico mix di avventura, paura, thriller sembrò attecchire e dare inizio ad un nuovo 'genere', deciso e prepotente. L'emozione del pericolo che si apre improvviso laddove regnano calma e tranquillità induceva scarti emotivi non piccoli e trasmetteva dosi adeguate di adrenalina. Quando gli effetti speciali hanno provocato un cambiamento di rotta (e le avventure nello spazio hanno avuto la meglio) il 'genere' ha trovato una dimensione più piccola ma non per questo meno incisiva. Questo film ne è un esempio probante. Due soli personaggi (uno è lo squalo), una donna al centro, e l'oceano. Il resto scivola nell'imprevisto, nel non raggiungibile, nel rimpianto per le occasioni lasciate. La tensione è assicurata, e la regia non si tira indietro. Collet Serra controlla con acutezza gli sbalzi della storia: Nancy sola, Nancy abbandonata, Nancy intravede la salvezza, Nancy ferita perde ogni speranza. Alla fine a salvarla è la tecnologia, oltre a quella fiducia in se stessa che da sempre permette all'essere umano di averla vinta sull'animale. Siamo, e restiamo, nell'infinito spazio del cinema di serie B, dove circolano aria, correnti marine, cavalloni e onde ma dove tutto succede non per caso. Compreso il ricordo della mamma che sorveglia la protagonista. La tensione, va da se, regge e cresce, convince. Peccato per il finale; quel cartello "un anno dopo" avrebbe potuto non esserci. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, e nell'insieme semplice.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria come prodotto ben realizzato e coinvolgente di rapido consumo.

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