PARLAMI DI LUCY

Valutazione
Complesso, Problematico, dibattiti
Tematica
Donna, Famiglia - genitori figli, Matrimonio - coppia, Metafore del nostro tempo
Genere
Drammatico
Regia
Giuseppe Petitto
Durata
84'
Anno di uscita
2018
Nazionalità
Austria, Germania, Italia, Svizzera
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Altre Storie
Musiche
Teho Teardo
Montaggio
Giuseppe Petitto, Annalisa Forgione, Elio Gentile

Orig.: Italia/Svizzera/Germania/Austria (2014) - Sogg. e scenegg.: Giuseppe Petitto, Kim Gualino - Fotogr. (Scope/a col.): Davide Manca - Mus.: Teho Teardo - Montagg.: Giuseppe Petitto, Annalisa Forgione, Elio Gentile - Dur.: 84' - Produz.: Martha Cappello, Vincenzo De Leo.

Interpreti e ruoli

Antonia Liskova (Nicole), Michael Neuenschwander (Roman), Linda Mastrocola (Lucy), Mia Skbinac . (Helen)

Soggetto

Nicole è abituata a seguire con scrupolo la crescita della figlia Lucy di otto anni. Vive con il marito Roman ma qualcosa di misterioso turba il loro matrimonio...

Valutazione Pastorale

Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, Petitto ha lavorato come regista e montatore per numerosi film e produzioni internazionali. Attivo soprattutto in titoli legati ai diritti umani, coi quali ha ottenuto numerosi riconoscimenti, Petitto è prematuramente scomparso nel settembre 2015 a 46 anni. Questa breve biografia sembrava doverosa nei confronti dì un regista molto attivo nei primi anni del Duemila e legato però ad un solo titolo, finito di realizzare nel 2014. La storia presenta un andamento sicuramente curioso ed enigmatico, anzi si tratta, per dirla con le stesse parole di Petitto, di "sofisticato dramma psicologico, in cui ogni momento della trama gita attorno ad un singolo punto di vista. Attraverso un approccio così formale, conduciamo sia la protagonista, sia gli spettatori dall'indagine di prove apparenti verso un'analisi interiore". Il racconto procede per successivi passaggi che dovrebbero essere preliminari alla rivelazione finale. Che qui non sveleremo per non togliere il gusto della sorpresa. E tuttavia il taglio misterioso dell'azione, il suo sempre più cupo confondersi con una nitidezza non spiegata, il diffondersi di un atmosfera chiusa e claustrofobica aiutano a far andare l'azione verso un finale sordo e quasi strozzato. Petitto lavora su una padronanza tecnica che avrebbe forse trovato nel tempo un andamento di maggiore respiro. Da punto di vista pastorale, il film è ad valutare come complesso, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e in successive occasioni come proposta per un pubblico appassionato di storie dal forte spessore psicologico in una cornice di mistero e di suspence.

Le altre valutazioni

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