PELO MALO

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Donna, Famiglia - genitori figli, Lavoro, Male
Genere
Drammatico
Regia
Mariana Rondon
Durata
93'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Venezuela
Titolo Originale
Pelo malo
Distribuzione
Cineclub Internazionale
Musiche
Camilo Froideval
Montaggio
Marité Ugas

Orig.: Venezuela (2013) - Sogg. e scenegg.: Mariana Rondon - Fotogr.(Panoramica/a colori): Micaela Cajahuaringa - Mus.: Camilo Froideval - Montagg.: Marité Ugas - Dur.: 93' - Produz.: Sudaca Films.

Interpreti e ruoli

Samuel Lange (Junior), Samantha Castillo (Marta), Nelly Ramos (Carmen), Beto Benites (El Jefe), Maria Emilia Sulbaran.

Soggetto

Un quartiere povero alla periferia di Caracas, oggi. Qui vive Junior, 9 anni, che ha un casco di folti capelli ricci e vorrebbe vederli lisci e morbidi. Vivendo la cosa come un'ossessione, Junior entra in forte lite con la mamma Marta, appena licenziata dal posto di guardia giurata e in difficoltà nel garantire un pasto per se, per Junior e per il figlio più piccolo. Maggiore sintonia sembra esserci tra Junior e la nonna, che sa gestire meglio la fissazione dei capelli. Ma la paura di Marta è che, dietro quel desiderio di abbellimento si nasconda la propensione di Junior per un cambio di sesso...

Valutazione Pastorale

La vicenda si svolge a Caracas nell'agosto 2011. I pochi personaggi si muovono tra agglomerati di palazzi enormi, vita di strada tra commercio precario e criminalità di vario livello, la messa a fuoco di un disagio preciso che diventa contenitore di ogni altra confusione sociale. La vita corre sul filo del rasoio dell'instabilità; la più anziana (la nonna) esorcizza con una canzone spensierata; Marta è troppo indecisa e ha bisogno di rapporti affettivi aspri e improvvisi; Junior sbanda tra suggestioni televisive, lisciature di capelli, cambi di identità non raggiunti. Ritratto duro, tosto, e eppure non privo di sguardi di fuga: come se quelle difficoltà e quella città fossero un teatro di guerra che si affida a varie letture, l'ultima la scelta di un'utopia di libertà e di indipendenza. Film intenso, sfuggente, non riconciliato. Ritratto di uno spicchio di sud america arrabbiato e disorientato. Film diretto da Mariana Rondon con gli occhi alti e l'obiettivo attaccato al reale. Da valutare, dal punto di vista pastorale, come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e, meglio, in occasioni mirate per avviare riflessioni su un universo contraddittorio e denso di suggestioni. Attenzione è da tenere per minori in vista di passaggi televisivi e di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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