PICCOLI AFFARI SPORCHI

Valutazione
Accettabile, realistico
Tematica
Emigrazione, Lavoro, Medicina, Politica-Società, Rapporto tra culture
Genere
Drammatico
Regia
Stephen Frears
Durata
98'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
Dirty pretty things
Distribuzione
Buena Vista International Italia
Musiche
Nathan Larson
Montaggio
Mick Audsley

Orig.: Gran Bretagna (2002) - Sogg. e scenegg.: Steven Knight - Fotogr.(Panoramica/a colori): Chris Menges - Mus.: Nathan Larson - Montagg.: Mick Audsley - Dur.: 98' - Produz.: Tracey Seaword, Robert Jones.

Interpreti e ruoli

Audrey Tautou (Senay), Chiwetel Ejiofor (Okwe), Sergi Lopez (Sneaky), Sophie Okonedo (Juliette), Benedict Wong (Guo Yi), Zlatko Buric (Ivan), Sotigui Kouyatè (Shinti)

Soggetto

A Londra Okwe, immigrato illegale nigeriano, fa uso di caffeina e di pericolosi stimolanti per conservarsi due lavori: il tassista durante il giorno, il portiere di notte in un vecchio albergo di West London, nelle ore in cui le ragazze squillo arrivano con i clienti. Okwe divide un appartamento di due stanze con Senay, ragazza turca in attesa del permesso di soggiorno e anche lei presa nell'albergo come cameriera. Quella brutta vita quotidiana viene sconvolta quando Okwe scopre un giorno che in una stanza dell'albergo Sneaky, un altro dei portieri, ha dato il via ad un orribile traffico: agli immigrati clandestini viene offerto di cedere un rene in cambio del passaporto o di un visto regolare. Se accettano, l'operazione viene compiuta di notte nell'albergo. Dopo un susseguirsi di colpi di scena, Okwe e Senay smascherano il traffico ma non possono impedire che a Juan, il malcapitato di turno, venga tolto il rene in seguito alla consegna di falsi passaporti. Allora Okwe accompagna all'aeroporto Senay, che si trasferisce a New York. Poi telefona alla moglie e alla figlia in Nigeria e dice che sta per tornare a casa.

Valutazione Pastorale

Stephen Frears é inglese (nato a Leicester nel 1941) ed é uno di quei registi che sanno muoversi con bella personalità da una parte e dall'altra dell'oceano. Negli Stati Uniti ha girato "Rischiose abitudini", "Eroe per caso", "Mary Really"; in Gran Bretagna "My beautiful laundrette", "The snapper"...e ora questo piccolo film, di produzione televisiva (c'é la BBC), pungente e incisivo. Quasi nascondendosi dietro le esigenze di generi commerciali, Frears mescola commedia, thriller, dramma senza mai perdere di vista il quadro d'insieme, senza lasciare vuoti o cadute di tono. Così i temi 'grossi' vengono fuori: l'immigrazione clandestina, lo sfruttamento, il terribile commercio di organi. Il tutto sullo sfondo di una Londra un po' cinica un po' indifferente ritratta nel sottobosco di figure minori disegnate con vigore. Ambienti di nicchia, scampoli di esistenze difficili: un denuncia che non grida ma lascia il segno. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come accettabile, e senz'altro realistico. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e recuperato come esempio di un cinema europeo calato su problemi attuali e concreti. Attenzione è da tenere per i minori in caso di passaggi televisivi.

Le altre valutazioni

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