PINOCCHIO

Valutazione
Consigliabile, Semplice
Tematica
Avventura, Famiglia - genitori figli, Film per ragazzi, Letteratura
Genere
Film d'animazione
Regia
Enzo D'Alò
Durata
84'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Lucky Red Distribuzione
Soggetto e Sceneggiatura
Enzo d'Alò, Umberto Marino tratto da "Le avventure di Pinocchio" di Collodi
Musiche
Lucio Dalla
Montaggio
Gianluca Cristofari

Orig.: Italia (2013) - Sogg.: tratto da "Le avventure di Pinocchio" di Collodi - Scenegg.: Enzo d'Alò, Umberto Marino - Fotogr.(Panoramica/a colori) - Mus.: Lucio Dalla - Montagg.: Gianluca Cristofari - Dur.: 84' - Produz.: Cometafilm, Iris Productions, WAlking the Dog, 2D-3D Animation.

Interpreti e ruoli

Pinocchio (voce: Gabriele Caprio), Geppetto (voce: Mino Caprio), Mangiafuoco (v.: Rocco Papaleo), Lucignolo (v.: Paolo Ruffini), il Gatto (v.: Maurizio Micheli), la Volpe (v.: Maricla Affatato), il pescatore verde (v.: Lucio Dalla), un carabiniere (v.: Pino Quartullo), oste . (v.: Andy Luotto)

Soggetto

Da un tronco di legno il falegname Geppetto costruisce un burattino e lo chiama Pinocchio. Il pupazzetto comincia a correre e ad agitarsi per il paese, combinando un sacco di guai. Ogni volta che decide di mettere la testa a posto e andare a scuola, succede qualcosa che gli fa cambiare idea. Fa vari incontri: il terribile Mangiafuoco; il Gatto e la Volpe, che lo aggirano e stanno per impiccarlo. Salvato dalla Fata Turchina, Pinocchio si mette nuovamente in pericolo, segue Lucignolo nell'isola dei Balocchi e viene trasformato in asino. Riesce a fuggire, si tuffa in mare e viene inghiottito da una gigantesca balena nel cui ventre ritrova Geppetto, finito lì proprio nel tentativo di ritrovare il burattino scomparso. Ora Pinocchio salva il padre e lo porta fino a riva dove, stanchissimo, si addormenta. La Fata Turchina lo ricompensa per il bel gesto compiuto, e lo trasforma in un bambino vero.

Valutazione Pastorale

Dopo "La freccia azzurra" (1996), "La gabbianella e il gatto" (1998), "Momo alla conquista del tempo" (2001) e "Opopomoz" (2003), Enzo d'Alò affronta con coraggio la prova della maturità. Confrontarsi con un testo ampiamente utilizzato come "Pinocchio" è una sfida forte e coraggiosa. La prima puntata de "Le avventure di Pinocchio" scritta da Carlo Lorenzini (in arte Collodi) esce il 7 luglio 1881. Il volume intero due anni dopo, nel 1883. Contorni e collocazione riconducono inevitabilmente a quella data; sentimenti, reazioni, gioie e dolori, scavalcano la cornice del tempo per porsi su uno scenario ampio e metastorico. Forse per questo Pinocchio è diventato nel mondo il simbolo delle asperità della crescita, delle decisioni da prendere, delle scelte da compiere. Legno all'inizio, bambino alla fine, circondato da trappole e inganni senza fine, combattuto tra divertimento e dovere, tra ribellione e ubbidienza. Di fronte a questa materia, insieme vecchia e terribilmente irrisolta, d'Alò si muove con affetto e gioiosità. Segue con rispetto il testo, fa muovere i personaggi nei modi previsti, li affida ad una dinamica svelta e mobile: soprattutto li inserisce in una cornice cromatico-pittorica di notevole fantasia. Il piccolo paese di Geppetto, e la campagna intorno hanno i sapori aromatici, i colori intensi, i disegni odorosi della scuola macchiaiola toscana, con nervature di nervosismo e di rabbia che rimandano al futurismo provocatorio di Sironi: quindi a pieno titolo calato nella modernità, anche, e non da ultimo, nel tema più importante, quello del rapporto padre/figlio. Ancora una volta Pinocchio vive, si muove e compie imprese mirabolanti alla fine dell'Ottocento, ma in realtà è un nostro contemporaneo. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e semplice nello svolgimento.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte successive occasioni, come proposta per bambini e per tutta la famiglia.

Le altre valutazioni

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