POLA X

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Famiglia
Genere
Drammatico
Regia
Leos Carax
Durata
136'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Pola x
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Leos Carax, Lauren Sedofsky, Jean tratto da "Pierre,or the ambiguites" di Herman Melville
Musiche
Scott Walker
Montaggio
Nelly Quettier

Orig.: Francia (1999) - Sogg.: tratto da "Pierre,or the ambiguites" di Herman Melville - Scenegg.: Leos Carax, Lauren Sedofsky, Jean-Paul Fargeau - Fotogr. (Panoramica/a colori) : Marion Stallen - Mus.: Scott Walker - Montagg.: Nelly Quettier - Dur.: 136' - Produz.: Bruno Pesery. - VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI.

Interpreti e ruoli

Guillaume Depardieu (Pierre), Katerina Golubeva (Isabelle), Catherine Deneuve (Marie), Delphine Chuillot (Lucie), Petruta Catana (Razerka), Mihaella Silaghi (la bambina), Laurent Lucas (Thibault), Samuel Dupuy (Fred), Patachou (Marguerite), Sharunas Bartas (il capo), Miguel Yeco . (Augusto)

Soggetto

Pierre vive con la madre Marie in un grande castello in Normandia. Sono ricchi, senza preoccupazioni e legati da un rapporto che va al di la del semplIce affetto madre/figlio. Pierre ogni mattina va in moto a trovare la fidanzata Lucie: i due si amano molto. UnA notte Marie annuncia a Pierre di aver fissato la data delle sue nozze con Lucie. Pierre subito vuole andare a dare la notizia alla fidanzata. Mentre costeggia un bosco oscuro, i fari illuminano una ragazza mal ridotta che parla con accento dell'Est Europeo. Dice di chiamarsi Isabelle e di essere sua sorella, frutto di una relazione occasionale del padre, morto da tempo. Pierre sente di dover salvare questa sorella, anche per rimediare alle colpe del padre. Ma la strada che sceglie è senza mezzi termini. Abbandona tutto: madre, fidanzata, castello. Insieme vanno a Parigi, ma, dopo aver molto girato, trovano rifugio in periferia, nel grande locale di una setta dove fa molto freddo. Pierre cerca di riprendere i contatti con una casa editrice, ma senza troppo successo. A Parigi Pierre sperimenta su Isabelle l'esistenza di malignita e discriminazioni. Isabelle dice che é dispiaciuta per l'infelicita che fa passare a Pierre. Marie cerca di rintracciare il figlio ma ha un incidente con la moto e muore. Lucie invece lo trova, e decide di vivere con la coppia. Pierre in città incontra il cugino Thibault, che aveva rifiutato di dargli accoglienza. Lo uccide e viene arrestato. Isabelle si dispera e poi si butta sotto un camion. La foresta incombe buia e minacciosa.

Valutazione Pastorale

Si tratta di un film confuso, ingarbugliato, irrisolto. Sbagliato dall'inizio alla fine, il racconto si risolve in un delirio autodistruttivo, un melodrammone senz'anima, dominato da un egocentrismo inconcludente. Il regista mette insieme una storia totalmente velleitaria, con pretese intellettualoidi vuote e ridicole, con un taglio narrativo pesante,ermetico, incomprensibile. Cercare il senso della verita, denunciare l'impossibilita della voglia di smarrirsi, difendere la liberta d'espressione? Individuare in queste domande il motivo portante del film é operazione retorica e superflua. Al pari del trovare giustificazioni alla presenza del rapporto madre/figlio e dell'incesto fratello/ sorella. Significati? Obiettivi? La confusione é totale, la mancanza di idee ancora di piu. Un pasticcio senza capo né coda, recitato anche con poca credibilita, che, dal punto di vista pastorale, e da valutare come inaccettabile, per l'assoluta mancanza di motivazioni a supporto dei fatti narrati, e negativo. UTILIZZAZIONE: il film e da escludere dalla programmazione ordinaria. Anche in occasioni mirate, l'utilizzo resta complessivamente da sconsigliare.

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