PONTORMO

Valutazione
Accettabile, semplicistico
Tematica
Potere, Storia
Genere
Biografico
Regia
Giovanni Fago
Durata
97'
Anno di uscita
2004
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Eagle Pictures
Soggetto e Sceneggiatura
Massimo Felisatti, Marilisa Calò, Giovanni Fago Massimo Felisatti, Marilisa Calò ispirato a "Dopo Pontormo", diario dell'artista
Musiche
Pino Donaggio
Montaggio
Giancarlo Cersosimo

Orig.: Italia (2004) - Sogg.: Massimo Felisatti, Marilisa Calò ispirato a "Dopo Pontormo", diario dell'artista - Scenegg.: Massimo Felisatti, Marilisa Calò, Giovanni Fago - Fotogr.(Panoramica/a colori): Alessio Gelsini Torresi - Mus.: Pino Donaggio - Montagg.: Giancarlo Cersosimo - Dur.: 97' - Produz.: Palamo Film, Star Plex s.r.l.

Interpreti e ruoli

Joe Mantegna (Jacopo Carrucci detto il Pontormo), Galatea Ranzi (Anna), Massimo Wertmuller (Agnolo Bronzino), Marta Bifano (Eleonora di Toledo), Toni Bertorelli (priore), Laurent Terzieff (frate inquisitore), Sandro Lombardi, Andy Luotto

Soggetto

A Firenze nel 1555, sotto il governo di Cosimo de' Medici, Jacopo Carrucci, detto il Pontormo, sta lavorando ad un affresco nella basilica di S.Lorenzo. Il pittore non gode di buona salute, non sa se riuscirà a portare a termine il lavoro ed è irritato anche dal constatare l'esistenze di crepe nella parete. Stretto tra le pressioni del Frate inquisitore e gli incoraggiamenti del Priore, Pontormo viene infine accusato di aver inserito nell' affresco figure scandalose e contrarie alla dottrina. Intanto viene trovato morto un sorvegliante della arazzeria cui Pontormo si è rivolto per altri lavori, e ad essere accusata è Anna, una ragazza straniera già in odore di stregoneria. Il pittore testimonia in suo favore e Anna viene condannata solo ad allontanarsi dal territorio della Toscana. Pur muovendosi in mezzo a molte difficoltà e alla consapevolezza delle lotte di potere tra i vari Stati, la Chiesa di Roma e i potenti banchieri fiamminghi, Pontormo porta avanti l'opera fin quando si sente esausto e affida al fedele allievo Bronzino il compito di completarla. Così accade, anche se Gian Castone, l'ultimo dei Medici, nel 1738 farà cancellare l'affresco.

Valutazione Pastorale

Richiamare l'attenzione sulla figura di un pittore forse meno importante ma comunque significativo del rinascimento fiorentino é un merito del film: stimolo ad affacciarsi alla (ri)scoperta del complesso rapporto tra committente/mecenate e artista, delle necessità di far andare d'accordo le indicazioni ricevute con la propria libera ispirazione. Se è vero che molte opere di Pontormo sono andate perdute e che la sua vita ebbe meno sussulti rispetto ad altri protagonisti del periodo, ciò non toglie che il racconto sia oltremodo opaco, sottotono, quasi timoroso di andare troppo a fondo nelle situazioni. L'affievolirsi del coinvolgimento é da attribuire sopratutto ad un copione che indaga poco e non si preoccupa di spiegare, e ad una regia quasi mai incisiva, lenta, didascalica oltre il necessario. Anche gli attori non sembrano molto convinti del rispettivi ruoli. Sostanzialmente si tratta di un'occasione mancata, anche se il film ha una certa dignità compositiva e, dal punto di vista pastorale, può essere valutato come accettabile, sia pure semplicistico per il modo affrettato di trattare temi e situazioni di forte complessità. UTILIZZAZIONE: il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, e da proporre in situazioni mirate, anche scolastiche come occasioni di avvicinamento alla conoscenza del pittore e del suo tempo.

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