POST MORTEM

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Libertà, Morte, Politica-Società, Storia
Genere
Drammatico
Regia
Pablo Larrain
Durata
98'
Anno di uscita
2010
Nazionalità
Cile, Germania, Messico
Distribuzione
Archibald Enterprises
Musiche
Alejandro Castanos, Juan Cristobal Meza
Montaggio
Andrea Chignoli

Orig.: Cile/Messico/Germania (2010) - Sogg. e scenegg.: Pablo Larrain, Mateo Iribarren (consulente alla scg.: Eliseo Altunaga)- Fotogr.(Panoramica/a colori): Sergio Armstrong - Mus.: Alejandro Castanos, Juan Cristobal Meza - Montagg.: Andrea Chignoli - Dur.: 98' - Produz.: Juan de Dios Larrain.

Interpreti e ruoli

Alfredo Castro (Mario), Antonia Zegeres (Nancy), Jaime Vadell (dott. Castillo), Amparo Noguera (Sandra), Marcelo Alonso (Victor), Marcial Tagle . (capitano Montes)

Soggetto

A Santiago del Cile, il 50enne Mario, che lavora in un obitorio, battendo a macchina i referti delle autopsie, ha una passione per la dirimpettatia Nancy, ballerina di cabaret a fine carriera. All'improvviso la donna scompare senza lasciare traccia. E' l'11 settembre 1973 e il golpe militare contro Allende si è consumato. Mentre cataloga i cadaveri che sempre più numerosi arrivano in ospedale, Mario scopre che Nancy si è nascosta in una cantina per sfuggire agli arresti. Subito l'aiuta, portando acqua e cibo; quando però capisce che con lei c'è un uomo, non esita a chiudere la porta, rendendo impossibile l'uscita.

Valutazione Pastorale

In quel giorno del 1973 il regista non c'era. Larrain é nato infatti a Santiago nel 1976. Ma, dice, " quell'evento storico é diventato per me, e direi per tutta la mia generazione, una scatola chiusa, un enigma, un fantasma. Così ho scelto quei giorni spaventosi come sfondo per ambientare piccole storie intime, di esseri marginali, stabilendo un'analogia tra queste storie personali e la Grande Storia (...)". Al pari del Tony Manero del suo film precedente, anche Mario è un uomo senza qualità, un asociale di poche parole. Ma tenere il conto dei morti ammazzati si rivela più facile che gestire l'amore per una donna che non ricambia. Così alla tragedia 'alta' del golpe militare si unisce un altro delitto, compiuto come una reazione 'normale' e inevitabile. Mario mura Nancy nella cantina, nel mondo buio l'amore folle si affianca alla follia dei dittatori. Larrain descrive con sottigliezza e asciuttezza, senza compiacimento. Un bell'esempio di dramma esistenziale, per un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, con doverosa attenzione per la presenza di minori e piccoli. Da riprendere in occasioni mirate, come racconto realistico e insieme simbolico di un recente, difficile momento storico.

Le altre valutazioni

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