PULP FICTION

Valutazione
Inaccettabile, Granguignolesco
Tematica
Male
Genere
Grottesco
Regia
Quentin Tarantino
Durata
149'
Anno di uscita
1994
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
PULP FICTION
Distribuzione
Cecchi Gori Group
Soggetto e Sceneggiatura
Quentin Tarantino, Roger Avary
Musiche
Karyn Rachtman
Montaggio
Sally Menke

Sogg. e Scenegg.: Quentin Tarantino, Roger Avary - Fotogr.: (scope/a colori) Andrzej Sekula - Mus.: Karyn Rachtman - Montagg.: Sally Menke - Dur.: 149' - Produz.: Laurence Bender - Vietato ai minori degli anni diciotto

Interpreti e ruoli

John Travolta (Vincent Vega), Samuel L.Jackson (Jules Winnfield), Uma Thurman (Mia Wallace), Harvey Keitel (Wolf), Tim Roth (Pumpkin), Amanda Plummer (Honey Bunny), Maria De Medeiros (Fabienne), Bruce Willis (Butch Coolidge), Ving Rhames (Marsellus Wallace)

Soggetto

Jules Winnfield, un nero, e Vincent Vega, un bianco, accoliti del boss Marsellus Wallace, dopo aver discusso sulla defenestrazione, ad opera di costui, di Antoine, reo di aver "massaggiato" i piedi di Mia, consorte del boss, si preparano per andare a giustiziare gli uomini di Antoine. Frattanto Vincent, dopo aver accompagnato Mia a cena e a ballare è costretto a riaccompagnarla a casa: qui la donna, tossicodipendente, ha una crisi da overdose, e Vincent, terrorizzato, la trasporta in automobile nella casa del fornitore della droga insieme al quale riesce a salvarla dopo averle praticato un'iniezione intracardiaca. Poi Jules e Vincent penetrano nell'appartamento dove si trovano gli accoliti di Antoine: mentre stanno per recuperare una valigetta piena di soldi dopo aver ucciso due dei tre uomini presenti, un giovane, nascosto nella stanza accanto, improvvisamente irrompe e scarica il revolver contro i due, che restano miracolosamente illesi. Jules dopo averlo ucciso, parla di segnale del cielo, e mentre si allontana in automobile con l'uomo superstite, Vincent lascia partire un colpo che a questi spappola il cervello. Rifugiatisi col cadavere da Jimmy, un amico di Jules, chiedono aiuto a Marsellus, che fa intervenire un tale, Wolf, il quale con professionalità organizza la sparizione del morto e dell'automobile, tramite una compiacente sfasciacarrozze. In taxi, i due vanno al fast food dove due malavitosi, Pumpkin e Honey, stanno per iniziare una rapina. Jules blocca Pumpkin e lo disarma, ed infine lascia andare i due, deciso a restituire la valigetta col denaro a Marsellus e mettersi a fare il predicatore. Frattanto Butch Coolidge, un pugile che ha accettato di perdere un incontro di boxe per volere di Marsellus, vince a sorpresa il match, uccidendo l'avversario: per questo fugge in taxi raggiungendo l'amante Fabienne in un motel. Scoprendo che costei ha dimenticato di portar via da casa l'orologio che lui ha ereditato dal bisnonno, Coolidge torna nel suo appartamento per recuperarlo. Qui trova Vincent incaricato da Marsellus di eliminarlo, e lo uccide. Recuperato l'orologio s'imbatte in Wallace e, nel speronarlo con l'automobile, ha un incidente. I due, entrambi feriti, si inseguono a piedi ma vengono catturati da un sadico negoziante che convoca un amico poliziotto. Commosso dalle grida di Marsellus brutalmente sodomizzato dai due, Butch, liberatosi, interviene e lo salva: in cambio ottiene il perdono, ma dovrà lasciare per sempre la città.

Valutazione Pastorale

rimanipolazione di vecchi racconti gialli pubblicati sul magazine "Black Mask", "Pulp Fiction" è un ambizioso coacervo dove si intersecano , sconvolgendo la normale dimensione temporale, tre storie. Opera seconda firmata da Quentin Tarantino dopo il cupo, ma più talentoso film "Le jene", il lavoro è malsano e violento (si veda l'episodio della sodomizzazione), di una verbosità per lo più insopportabile, oltre che macchinoso nel montaggio. Molte le forzature di tono certamente volute. Anche la satira (e "Pulp Fiction" è satira e offre venature di ironia a beffarsi dei film in stile gangsteristico) deve pur avere la sua misura. Tarantino esibisce tutto l'armamentario, divertendosi con i suoi personaggi: pistole, sevizie, sparatorie, sangue e morte, ma il film non può risultare che granguignolesco, sbandando persino in una sorta di delirio, quando il killer Jules, mescolando ambiguamente buoni e cattivi nel suo sproloquio, reclamizza la propria vocazione a ricoprire il ruolo del predicatore tra gli uni e gli altri. La regia si adegua alla tematica e all'ottica volute, qua e là con momenti senz'altro forti e riusciti, grazie anche all'apporto di un cast validissimo: John Travolta; il nero sparatore e predicatore Samuel L. Jackson; il sempre efficace Harvey Keitel; Tim Roth, il balordo rapinatore, e, soprattutto, Bruce Willis il boxeur.

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