QUATTRO BRAVI RAGAZZI

Valutazione
Inaccettabile, Degradante
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Claudio Camarca
Durata
91'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
QUATTRO BRAVI RAGAZZI
Distribuzione
D.A.R.C.
Soggetto e Sceneggiatura
Aurelio Grimaldi
Musiche
Richard Horowitz
Montaggio
Claudio Di Mauro

Sogg.: Aurelio Grimaldi - Scenegg.. Claudio Camarca, Paolo Grimaldi - Fotogr.: (panoramica/a colori) Maurizio Calvesi - Mus.: Richard Horowitz - Montagg.: Claudio Di Mauro - Dur.: 91' - Produz.: Tao Due Film, La Banda Magnetica, Reteitalia

Interpreti e ruoli

Riccardo Salerno (Giorgio Molteni), Matteo Chioatto (Renè), Lorenzo Bianchi (Davide), Patrizio Fumagalli (Marco), Michele Placido (Marcione), Tony Sperandeo (Franchini), Federica Zemella (Luisa), Violante Placido (Valeria), Chiara Chiarelli, Giancarlo Dettori, Nicola Pistoia

Soggetto

Renè, uno studente di diciotto anni figlio di un immigrato napoletano, proprietario di un bar a Milano, a scuola fa amicizia con Giorgio Molteni e lo introduce nel resto della banda, formata da Davide, che vive con la ancor giovane inquieta mamma, e Marco. Ha una ragazza, Luisa, che ignora che il suo ragazzo, con gli amici, passa le notti a rapinare ragazze, o i pomeriggi a derubare anziane donne sole in casa (in questi frangenti Giorgio inizia ben presto ad evidenziare istinti sadici). Ma "l'anima nera" di Renè è Marcione, spacciatore e protettore, nonchè omosessuale, che ricicla la refurtiva dei ragazzi, procura loro droga da spacciare, e li sfida al pericoloso gioco notturno di lanciarsi da un traliccio industriale con le caviglie legate, per scommessa. A scuola, il professor Franchini, tenta, con scarsi risultati, di far ragionare i ragazzi e farli uscire dalla loro sostanziale indifferenza verso tutto e tutti. Una sera, Davide adesca un omosessuale, e quindi Renè e Giorgio lo fanno spogliare e lo braccano con la sua auto, come un animale. L'uomo li denuncia, ma grazie alla mediazione del giudice, amica del padre di Giorgio un valente avvocato, ritira la medesima. I ragazzi sono ormai schedati, e mentre Marco, che non ha partecipato a questa impresa, così come non partecipa alla rapina ad un benzinaio che viene trascinato con una catena e tramortito, si mette con l'ex ragazza di Renè, suscitando la sua rabbia impotente, Marcione li consola e li invita a mangiare salsicce ad un chiosco. Si avvicina un giornalista, e i due lo rapinano: egli si ribella e Giorgio lo uccide. I due si rifugiano in una sala giochi attrezzata con la realtà virtuale, dove i due, trasformati in api, vengono inseguiti da un grosso insetto "sterminatore".

Valutazione Pastorale

un film-verità sulla gioventù disadattata e violenta che mostra, con dovizia di dettagli e con un'evidente accentuazione ed iterazione, i momenti più sadici ed efferati dei loro comportamenti. La confezione del film risente inoltre della mancanza di spontaneità e di naturalezza nelle sequenze, in primis quelle con la presenza di Placido, qui veramente grottesco in una parte volutamente e grossolanamente "noir" di cui egli sembra poco convinto. Le sue ripetute, blasfeme parodie della Messa, sia pur plausibili in un personaggio del genere, non fanno che aggravare il bilancio negativo del film. Tutto il male qui presentato manca, in pratica, di un contrappunto positivo che possa indicare una qualche via d'uscita da tanto squallore. Nel film poi non vi è alcun cenno ad una realtà altrettanto vera come quella di giovani di pari età ed estrazione sociale che si comportano in modo ben diverso e vivono ben diversi valori. Solo il dolore senza parole del padre avvocato e il rompere l'amicizia con Renè da parte di Marco, ed il contemporaneo allontanamento di Luisa, sembrano lanciare qualche segnale inverso: ma si tratta piuttosto di un ritrarsi da qualcosa, piuttosto che UN combatterlo a viso aperto.

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