QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE

Valutazione
Futile, Semplice
Tematica
Amicizia, Famiglia - genitori figli, Giovani, Musica
Genere
Commedia
Regia
Riccardo Donna
Durata
110'
Anno di uscita
2009
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Medusa Film
Musiche
Claudio Baglioni
Montaggio
Fabrizio Rossetti

Orig.: Italia (2009) - Sogg. e scenegg.: Claudio Baglioni, Ivan Cotroneo - Fotogr.(Scope/a colori): Federico Schlatter - Mus.: Claudio Baglioni - Montagg.: Fabrizio Rossetti - Dur.: 110' - Produz.: Matteo Levi, Giannandrea Pecorelli.

Interpreti e ruoli

Emanuele Bosi (Andrea), Mary Petruolo (Giulia), Daniele Giordano (Anna), Mariella Valentini (Vittoria), Federico Galante (Leo), Claudio Cotugno (Vincio), Valentino Campitelli (Secco), Giulia Amato (Irene), Veronica Corsi (Cinzia), Matteo Urzia (Nico), Stefano Masciolini (Marco), Veronica Bruni (prof.ssa Greco), Giancarlo Previati (Sergio), Piero Cardano (Sasà), Andrea Gherpelli (Lubrano), Antonio Gerardi (Reggiani), Ivano Marescotti (sacerdote)

Soggetto

Roma, settembre 1971. Al termine di una manifestazione studentesca, Andrea, 19 anni, e Giulia, 17, si conoscono e decidono di rivedersi. Tra loro nasce un innamoramento forte, messo subito alla prova dalla famiglia di lei e dal fatto che lui, qualche tempo dopo, riceve la lettera per il servizio militare e va in caserma a Saluzzo. Equivoci seguenti (lei lo vede con un'altra, lui la vede con un altro) fanno pensare ai due ragazzi che forse non sono fatti per stare insieme. E così si lasciano.

Valutazione Pastorale

Il film nasce da un album musicale, il 33 giri "Questo piccolo grande amore" inciso da Claudio Baglioni nel 1972. Molti brani di quel disco (un successone di allora) vengono ripresi e inseriti a commentare lo scorrere della storia (nel senso che alle parole della canzone corrisponde ciò che si vede nell'immagine: a.e. in 'Porta Portese'). In qualche passaggio si inseriscono scene di ballo, canzoni corali, danze in volo tra le nuvole. Si vuole dire che il racconto si propone come una fiaba, e l'encomiabile sforzo di riscostruzione di abiti e ambienti da primi anni Settanta é molto vanificato dallo strizzare l'occhio all'oggi, per andare incontro ai diciottenni del 2009, che poco o niente conoscono di quel 'lontano' periodo. Una favola, quindi, sull' amore adolescenziale, su gioia, delusione, rabbia, che sempre prendono i ragazzi al primo sentimento importante. Il contorno è un po' affrettato (la caserma da dove si entra e si esce, i cortei del tutto anonimi, le scuole 'tranquille'...) e la regia non si risparmia quanto a primi piani e romanticherie. Fin troppo indirizzato al pubblico giovanile, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come futile, e nell'insieme semplice.

Utilizzazione

Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria e proposto in seguito per occasioni di intrattenimento a livello di ragazzi.

Le altre valutazioni

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