QUI

Valutazione
Consigliabile, Problematico, dibattiti
Tematica
Politica-Società
Genere
Documentario
Regia
Daniele Gaglianone
Durata
124'
Anno di uscita
2014
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Pablo c/o Axelotil Film
Musiche
Walter Magri
Montaggio
Enrico Giovannone

Orig.: Italia (2014) - Sogg. e scenegg.: Daniele Gaglianone, Giorgio Cattaneo - Fotogr.(Panoramica/a colori): Andrea Parena, Walter Magri, Francesca Frigo, Daniele Gaglianone - Mus.: Walter Magri - Montagg.: Enrico Giovannone - Dur.: 124' - Produz.: Gianluca Arcopinto e Domenico Procacci per Axelotil Film, Fandango in collaborazione con BabyDoc Film.

Soggetto

Parlano dieci attivisti (uomini e donne) del movimento No Tav che da 25 anni in Val di Susa si oppone al progetto della Torino/ Lione. Un sindaco, un'attivista di Radio Black out, un'infermiera, un consigliere comunale e coltivatore di castagne, una signora che gestisce un agriturismo, un informatico con la passione per la fotografia...10 cittadini con la ferma volontà di rimanere tali a pieno titolo.

Valutazione Pastorale

Daniele Gaglianone (nato ad Ancona nel 1966, esordio nel LM con "I nostri anni", 2000)precisa: "Il titolo QUI è una parola che viene pronunciata spesso durante i racconti presenti nel documentario. Indica che qui e ora, in questo posto e in questo preciso momento, sta accadendo qualcosa, indica un luogo in cui si vive e si subisce qualcosa che é vissuta come un'ingiustizia ma indica anche una possibilità di vivere qualcosa di unico e irripetibile. Siamo qui e non altrove. Siamo in Val di Susa e non in un altro posto". I fatti legati alla costruzione della linea ad alta velocità Torino Lione si trascinano ormai da molti anni ma spesso giornali e televisioni li trascurano, ritenendoli degni di attenzione solo in caso di avvenimenti eclatanti. Dovrebbe essere invece l'esatto contrario: c'è in quei luoghi una quotidianità di problemi, preoccupazioni, privazioni difficili da riferire con esattezza e continuità. Ben venga dunque questo lavoro di Gaglianone che offre una delle cose più preziose: la possibilità di parlare, chiarire, spiegarsi senza restare invischiati nella trappola del dibattito fine a se stesso. Sono incontri che fanno bene, aiutano ad affidarsi alla parola più che allo scontro, sfiorano situazioni da guerra civile, certificano la necessità di un tesuto sociale debole e lacerato. I racconti vanno ascoltati, e basta. Al termine certo ne sapppiamo di più e possiamo capire meglio lo stato umano di quelle persone, uomini e donne, famiglie come tutti noi. E a noi vicine. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria, ben tenendo presente che si tratta di un documentario, e quindi in occasioni mirate, alle quali far seguire un confronto di idee, con contributi e altre informazioni.

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