RABBIA FURIOSA – ER CANARO

Valutazione
Complesso, violento
Tematica
Amicizia, Famiglia - genitori figli, Male, Storia, Violenza
Genere
Drammatico
Regia
Sergio Stivaletti
Durata
120'
Anno di uscita
2018
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Apocalypsis
Musiche
Maurizio Abeni
Montaggio
Crescenzo Massa, Alfredo Angelo Orlandi

Orig.: Italia (2018) - Sogg. e scenegg.: Sergio Stivaletti, Antonio Tentori, Antonio Lusci - Fotogr.(Panoramica/a col.): Francesco Ciccone - Mus.: Maurizio Abeni - Montagg.: Crescenzo Massa, Alfredo Angelo Orlandi - Dur.: 120' - Produz.: Sergio Stivaletti per Apocalypsis.

Interpreti e ruoli

Riccardo De Filippis (Fabio De Nardis), Virgilio Olivari (Claudio Renzi), Romina Mondello (Anna), Rosario Petix (ispettore Lo Russo), Romualdo Klos (lo " sceriffo"), Eleonora Gentileschi (Silvia De Nardis), Marco Felli (er Cencio), Gianni Franco (commissario Ferri), Giovanni Lombardo Radice (Ranieri), Emanuele Marchetti (Lorenzo), Luis Molteni (Giorgio il cassamortaro), Eugen Neagu (Ilie), Michelangelo Stivaletti . (Romolo)

Soggetto

All'uscita dal carcere dopo otto mesi di galera per un crimine che non ha commesso, Fabio ritrova Claudio, amico, ex pugile e delinquente di piccolo calibro, tanto modesto quanto violento...

Valutazione Pastorale

Al terzo LM, Stivaletti affronta un vero fatto di cronaca, scelto anche da Matteo Garrone, come punto di partenza, invero molto libero, di "Dogman", visto e premiato al Festival di Cannes 2018. L'omicidio del criminale e pugile dilettante Giancarlo Ricci avvenne e Roma nel 1988 ad opera di Pietro De Negri, detto appunto 'er canaro'. Il copione coglie bene la situazione nel momento in cui nasce, ossia all'uscita di Pietro dal carcere dove ha scontato una condanna per colpe non commesse. Da quel momento Claudio comanda e Fabio ubbidisce, gentile e silenzioso, servizievole e devoto fino all'annullamento di se stesso. Il processo psicologico che porta Fabio a ingoiare in silenzio offese sempre più gravi (fino alla violenza fatta alla moglie sotto i suoi occhi) è lento, calibrato, inesorabile. Certo quando l'offesa si fa troppo pesante, l'umiliazione diventa insopportabile e il rimanere passivi non è più tollerabile, il copione fa i conti con la parte più cruda e difficilmente sopportabile. Fabio riversa sull'ex amico una reazione non solo furiosa ma spietata e violentissima, affidata ad una 'fantasia' sadica e ferina. Qui il racconto esce dal 'genere' per farsi visione di una escalation di violenza che non può essere necessario 'far vedere' a tutti i costi. Bisognava 'suggerire' e affidarsi alla metafora. Ma forse una certa differenza è proprio qui. Stivaletti, spavaldo e aperto, restituisce il 'brutto' di una realtà, che Garrone nasconde sotto il velo della suggestione delle immagini. Per il fatto di usare senza infingimenti il 'vero' fino alla strazio della carne e del corpo, il film è da valutare, dal punto di vista pastorale, come complesso e oltremodo violento. UTILIZZAZIONE: per quanto detto sopra, l'utilizzo del film è da evitare sia in programmazione ordinaria sia in altre occasioni.

Le altre valutazioni

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