RABBIT HOLE

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Famiglia - genitori figli, Matrimonio - coppia, Morte
Genere
Drammatico
Regia
John Cameron Mitchell
Durata
90'
Anno di uscita
2011
Nazionalità
Stati Uniti
Distribuzione
Videa/CDE
Soggetto e Sceneggiatura
David Lindsay Abaire tratto dalla pièce teatrale "Rabbit Hole
Musiche
Anton Sanko
Montaggio
Joe Klotz

Orig.: Stati Uniti (2010) - Sogg.: tratto dalla pièce teatrale "Rabbit Hole - La tana del coniglio" di David Lindsay Abaire - Scenegg.: David Lindsay Abaire - Fotogr.(Panoramica/a colori): Frank G. DeMarco - Mus.: Anton Sanko - Montagg.: Joe Klotz - Dur.: 90' - Produz.: Nicole Kidman, Gigi Pritzker, Per Saari, Leslie Urdang, Dean Vanech.

Interpreti e ruoli

Nicole Kidman (Rebecca Corbett), Aaron Eckhart (Howie Corbett), Sandra Oh (Gaby), Dianne Wiest (Nat), Jon Tenney (Rick), Giancarlo Esposito (Auggie), Patricia Kalember (Peg), Tammy Blanchard (Izzy), Mike Doyle . (Craig), Julie Lauren (Debbie), Phoenix List (Danny Corbett), Sandi Carroll . (Abby)

Soggetto

Otto mesi dopo aver perso in un incidente il figlio di appena quattro anni. Rebecca e Hovie Corbett sono intrappolati in un labirinto, desideri, sensi di colpa, che si rinfacciano l'uno con l'altro. Rebecca prova a riavvicinarsi alla madre e a poco a poco si apre all'adolescente coinvolto nel fatale scontro per strada. Howie si lascia andare, sognando di farsi consolare da un'altra donna. Entrambi però interrompono questi diversivi. Si ritrovano in casa mano nella mano, soli ma forse più uniti.

Valutazione Pastorale

La piece teatrale omonima del drammaturgo David Linsay Abaire, vincitore del premio Pulitzer, trova una trasposizione filmica di grande misura e sensibilità. Messo di fronte ad un tema ispido, difficile , delicatissimo, il regista Mitchell non si fa prendere la mano da facili soluzioni, resta attaccato alla realtà, pedina una quotidianità normale, fino a costruire una 'banalità' eccezionale in quanto corrosa all'interno da un lutto, la cui elaborazione é la più difficile di tutte. Ben trasmesso dai volti dei due protagonisti, il dolore passa dagli occhi alla pelle ed entra nel cuore dei due genitori, laddove la tenerezza si sostituisce al pianto e la consapevolezza dell'amore a due riesce a far accettare quella irreparabile perdita. Secco, asciutto, mai lacrimoso, il copione entra anche nelle sfere interiori e spiritusli con quel pudore che non si sbandiera e non si fa manifesto. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film é da utilizzare in programmazione ordinaria e in seguito in occasioni mirate per avviare riflessioni sul tema centrale, forte e incisivo. Attenzione é da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi o di uso di DVD e di altri supporti tecnici.

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