RACHIDA

Valutazione
Accettabile, Realistico, dibattiti
Tematica
Donna, Famiglia, Politica-Società, Tematiche religiose, Terrorismo
Genere
Drammatico
Regia
Yamina Bachir Chouikh
Durata
97'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Algeria, Francia
Titolo Originale
Rachida
Distribuzione
Esse & B Cinematografica
Musiche
Anne Olga De Pass
Montaggio
Yamina Bachir Chouikh

Orig.: Algeria-Francia (2002) - Sogg. e scenegg.: Yamina Bachir Chouikh - Fotogr.(Panoramica/a colori): Mustafa Ben Mihoub - Mus.: Anne Olga De Pass - Montagg.: Yamina Bachir Chouikh - Dur.: 97' - Produz.: Margarita Seguy.

Interpreti e ruoli

Ibtissem Djouadi (Rachida), Bahia Rachedi (Aicha), Hamid Remas (Hassen), Rachida Messaoui En (Zohra), Zaki Boulenafed (Khaled), Amel Choukh (la sposa), Azzedine Bougherra . (Tahar)

Soggetto

Ad Algeri, la giovane insegnante elementare Rachida, rifiutatasi di portare a scuola un pacco bomba, viene ferita da alcuni suoi ex allievi entrati nel terrorismo. Ricoverata in ospedale e slvatasi grazie ad una delicata operazione, Rachida viene condotta dalla madre Aisha, vedova, in una casa di campagna per potersi riposare e rimettere in forze. Ma anche qui la tranquillità dura poco. C'é un padre che ripudia la figlia violentata; un anziano è ucciso dopo aver espresso commenti fuori luogo; posti di blocco rendono difficili gli spostamenti. Quando sta per entrare nel vivo, una cerimonia matrimoniale, cui partecipa tutto il paese, viene funestata dallo scoppio di una bomba. Stavolta Rachida, per circostanze fortunate, si salva ma capisce che la paura incombe sulla vita di ogni giorno. Allora la mattina seguente va a scuola e, tra le macerie dell'edificio, fa lezioni ad alcuni bambini presenti. Come se niente fosse successo.

Valutazione Pastorale

Sul tema del terrorismo integralista ecco un film piccolo ma estremamente sincero e autentico. La regista Yamina, parlando dal di dentro, apre una finestra di grande efficacia sul dolore che gli attentati portano nel succedersi di tutti i giorni, sulla difficoltà di vivere una esistenza 'normale', sulla paura e sulla dignità calpestate. Bello il rispetto per la vita che esce dalle vicende dei protagonisti, intensa la sofferenza che traspare dai volti dei vari personaggi. Sulle rovine di una violenza cieca e folle resta la scuola, resta la speranza della cultura: nel superamento di regole tribali si può ricreare un mondo di pace e di libero confronto di idee. Realizzato con lo stile di un minimalismo quotidiano tra cronaca e riflessione, il racconto è rapido, chiaro, pulito, animato da una forte voglia di riscatto: che Rachida rappresenta per prima. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come positivo, accettabile, realistico e adatto per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria, e proposto in altre occasioni come avvio alla riflessione su temi di grande attualità (confronto tra culture, tra religioni...).

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