RAGAZZE INTERROTTE

Valutazione
Discutibile, Problematico, dibattiti
Tematica
Amicizia, Donna, Famiglia - genitori figli, Malattia, Psicologia
Genere
Drammatico
Regia
James Mangold
Durata
125'
Anno di uscita
2000
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
Girl, interrupted
Distribuzione
Columbia Tristar Films Italia
Soggetto e Sceneggiatura
James Mangold, Lisa Loomer, Anna Hamilton Phelan tratto dal romanzo "La ragazza interrotta" di Susanna Kaysen edito in Italia dalla TEA
Musiche
Mychael Danna
Montaggio
Kevin Tent

Orig.: Stati Uniti (1999) - Sogg.: tratto dal romanzo "La ragazza interrotta" di Susanna Kaysen edito in Italia dalla TEA - Scenegg.: James Mangold, Lisa Loomer, Anna Hamilton Phelan - Fotogr.(Panoramica/a colori): Jack Green - Mus.: Mychael Danna - Montagg.: Kevin Tent - Dur.: 125' - Produz.: Douglas Wick, Cathy Konrad.

Interpreti e ruoli

Winona Ryder (Susanna), Angelina Jolie (Lisa), Clea Duvall (Georgina), Brittany Murphy (Daisy), Elisabeth Moss (Polly), Jared Leto (Tobias Jacobs), Vanessa Redgrave (dott.ssa Wick), Whoopi Goldberg (Valerie), Jeffrey Tambor (dottor Potts), Angela Bettis (Janet)

Soggetto

America, 1967. Susanna Kaysen, diciassette anni, é, come tante sue coetanee, confusa e insicura. I genitori, con i quali non ha un bel rapporto, la fanno visitare da uno psichiatra che diagnostica in lei 'disturbi marginali della personalità' e ne consiglia il ricovero presso il Claymore Hospital. Entrata controvoglia, Susanna conosce altre ragazze della sua età: Lisa, affascinante sociopatica; Daisy, ricca e viziata, apassionata di polli allo spiedo e di lassativi; Polly, con il viso sfigurato dalle ustioni; Georgina e Janet. Con tutte queste Susanna fa amicizia e impara a convivere con i loro diversi atteggiamenti. Nel chiuso dell'ospedale, il gruppo cerca di stare unito. Ma i problemi nascono quando si parla del mondo 'fuori'. Organizzano una fuga,e poi Polly, per punizione, passa la notte nella stanza di isolamento. Lisa viene convocata nello studio della dott.sa Wick, primario di psichiatria, e non la si vede più uscire. Valerie, un infermiera di colore molto attenta, ascolta gli sfoghi di Susanna. Lisa e Susanna scappano, vanno da Daisy, che era rientrata a casa. La mattina dopo, Daisy, che era stata costretta a rapporti col padre, si impicca. Mentre Lisa fugge, Susanna torna in ospedale. Quella notte Susanna piange, arriva Valery e le due si abracciano forte. Torna Lisa, scopre il diario di Susanna, lo legge ad alta voce. Allora Susanna trova il coraggio per rinfacciarle la sua nevrosi negativa. Ora Susanna può uscire, la vita fuori l'aspetta. Ma il ricordo di quelle ragazze non la lascerà più.

Valutazione Pastorale

"L'unica cosa che mi ha aiutato a non impazzire é stato scrivere" dice la vera Susanna Kaysen. I ricordi del suo soggiorno di quasi due anni al McLean Psychiatric Hospital (istituto privato ed esclusivo nei pressi di Cambridge, nel Massachusetts) sono riaffiorati mentre era impegnata nella stesura del suo secondo libro. Nel 1993, venticinque anni dopo aver lasciato l'ospedale, 'La ragazza interrotta' è stato pubblicato ed é diventato un best-seller. Fatti veri, dunque, situazioni autentiche, come in tanto recente cinema americano. Siamo dalle parti del confronto tra follia e normalità sullo sfondo di un momento cruciale di passaggio per la società americana: la guerra nel Vietnam, la contestazione nei campus, "Easy rider" e "Il laureato". Film dunque ben fatto, interessante, ricco di spunti, costruito anche psicologicamente sull'alternarsi di due mondi, quello 'dentro' e quello 'fuori' e sulla ricerca di un difficile equilibrio. Si potrebbe dire che si avverte la matrice letteraria: la parte scientifica è un po' approssimativa, a vantaggio della descrizione dei drammi delle ragazze. E qui c'é qualche stereotipo, qualche eccesso nell'accumulo delle emozioni, qualche sgradevolezza di troppo nel linguaggio. Ma chi scrive della propria malattia é in genere sincero, e questa testimonianza segna il passaggio da un modo distaccato di trattare il malato a nuove forme di approccio, quali la terapia di gruppo. Qua e là irrisolto nelle oltre due ore, il film, dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, problematico nei temi affrontati, e da segnalare per dibattiti. UTILIZZAZIONE: il film é da utilizzare in programmazione ordinaria, e da recuperare in occasioni mirate per parlare dei molti, e ancora attuali temi affrontati.

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