RUMBERA

Valutazione
Discutibile, realistico
Tematica
Donna, Politica-Società, Rapporto tra culture
Genere
Commedia
Regia
Piero Vivarelli
Durata
105'
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Minerva Pictures
Musiche
Fio Zanotti
Montaggio
Alberto Iarini

Orig. : Italia (1998) - Sogg. e scenegg. : Patrizia Rosso e Piero Vivarelli - Fotogr. (Panoramica/ a colori) : Roberto D'Ettore Piazzoli - Mus.: Fio Zanotti - Montagg.: Alberto Iarini - Dur.: 105' - Produz.: Produzione Zeal di Pietro Belpedio.

Interpreti e ruoli

Barbara Livi (Rachel), Michele Mercier (Rachel anziana), Franco Trevisi, Franco Interlenghi, Peppe Zarbo, Vladimir Cruz, Fabio Galli, Sal Borgese, Letizia Raco, Gabriella Giorgelli

Soggetto

Rachel é una avvenente ragazza cubana che debutta, intorno al 1910, come ballerina di 'guaracha' in teatrini di terza categoria. Dieci anni dopo, riesce a portare la rumba dai quartieri negri de L'Avana ai fasti del grande teatro col pubblico elegante. Intanto, intorno a lei si snoda la storia di Cuba dall'inizio del secolo,con avvenimenti che modificano il corso dei suoi amori e della sua carriera. Le elezioni del presidente della Repubblica nel 1910 provocano l'abbandono da parte del suo primo amore, un ricco giovanotto esponente dell'aristocrazia politica e industriale dell'isola. Nello stesso confuso periodo, la morta violenta le strappa quello che poteva essere l'uomo della sua vita.Rachel si rifugia allora in Italia, nel paese di origine della madre, ma dopo la prima guerra mondiale ritorna a casa. La sua carriera artistica finisce negli anni Trenta con la dittatura di Machado e, negli anni '50, il suo cammino si incontra con quello della mafia italo-americana, fino all'arrivo alla fine del decennio di Fidel Castro e al nuovo corso cubano. Rachel oggi,anziana ma ancora vivace, racconta in flash back la propria storia.

Valutazione Pastorale

Il personaggio é autentico, e le scene sono state in gran parte realizzate proprio a L'Avana e dintorni nei luoghi in cui visse la Rumbera. C'è quindi un innegabile tocco di realismo nelle cadenze del racconto, cui il taglio molto naif delle immagini offre sapori curiosamente ingenui e spontanei. Non si può però dire che siamo di fronte ad una rigorosa ricostruzione storica. La storia ha un taglio anche e soprattutto didattico, finalizzato a dimostrare l'ineluttabilità della svolta politica avvenuta a Cuba ormai 40 anni fa. Il film quindi che, poteva proporsi come utile veicolo di conoscenza della cultura cubana, finisce per smarrire nell'ideologia molti dei propri meriti. Dal punto di vista pastorale, è da valutare come discutibile, e comunque realistico per il suo impianto complessivo. UTILIZZAZIONE: più che in programmazione ordinaria, il film può essere proposto in circostanze mirate come prodotto italiano curioso e insolito.

Le altre valutazioni

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