SALSA ROSA

Valutazione
Inaccettabile, Squallido
Tematica
Genere
Commedia
Regia
Manuel Gomez Pereira
Durata
90'
Anno di uscita
1993
Nazionalità
Spagna
Titolo Originale
SALSA ROSA
Distribuzione
Visioni Originali
Soggetto e Sceneggiatura
Manuel Gomez Pereira, Joaquin Oristrell, Yolanda Garcia Serrano, Juan Luis Iborra
Musiche
El Combo Belga
Montaggio
Guillermo Represa

Sogg. e Scenegg.: Manuel Gomez Pereira, Joaquin Oristrell, Yolanda Garcia Serrano, Juan Luis Iborra - Fotogr.: (panoramica/a colori) Fernando Arribas - Mus.: El Combo Belga - Montagg.: Guillermo Represa - Dur.: 90' - Produz.: Carlos Orengo, Cesar Benitez - Vietato ai minori degli anni quattordici

Interpreti e ruoli

Veronica Forquè (Ana), Maribel Verdu' (Kero), Juanjo Puigcorbé (Tomàs), Josè Coronado (Rosario), Julieta Serrano (Mariluz), Fernando Colomo (Fede), Gabriel Garbislu (Ventura), Carmen Bagaguè, Felipe Jimenez

Soggetto

due donne conosciutesi per puro caso fanno una scommessa: Kero, giovanissima e Bruna, moglie di Rosario (cuoco in un ristorante) e sorella di Loren (un bisex che si produce in un localino insieme ad altri spogliarellisti maschili, tra i gridolini estasiati di spettatrici spagnole) sfida la bionda Ana, matura moglie di Tomàs, un noto chirurgo, e scrittrice di ricettari, a mettere alla prova la fedeltà dei coniugi rispettivi in uno scambio di incontri cercati durante alcuni giorni, mentre per loro si tratterà anche di una sapida occasione, perché Kero è una assatanata del sesso e Ana ha un partner di scarso vigore. Sulle prime riluttanti, i maschi stanno poi al gioco in una serie di contatti polivalenti, situazioni equivoche e pulsioni varie. Disinibile loro e scatenati alla fine i mariti, le nuove coppie se ne andranno per le rispettive strade, nella illusione di aver scoperto un amore più stuzzicante, tutto fatto di inebrianti invenzioni.

Valutazione Pastorale

di genere un po' ibrido (poiché la struttura della commedia brillante è sempre condizionata da ritmi e slabbrature della farsa volgare) questo lavoro è impermeato di frenesie disinvolte, equivoci incessanti, gesti cialtroneschi e pesanti, immaginabili nel sottobosco sessuale (dialoghi e sottotitoli non lasciano adito a misteri). L'atmosfera desolante appare quella di una sottocultura provincialotta e in ritardo su certe esplosioni, pruriginosa e spensierata, tutte pulsioni libertarie e licenziosità. Il quartetto si dà un gran daffare, la sfida si risolve in beffa e, per mettere nella "salsa" si tratti di danza o gastronomia fa lo stesso) un po' di zenzero in più, vi è pure un altro elemento (il parente bisex che alla fine ha trovato una coppia di sposini novelli per il proprio imparziale diletto). La pesantezza e l'amoralità sono palpabili, così come la vacuità dell'insieme.

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