SALVO

Valutazione
Consigliabile, Problematico, Adatto per dibattiti
Tematica
Mafia, Metafore del nostro tempo, Potere, Solidarietà-Amore
Genere
Drammatico
Regia
Fabio Grassadonia
Durata
104'
Anno di uscita
2013
Nazionalità
Francia, Italia
Distribuzione
Good Films
Musiche
brani di autori vari
Montaggio
Desideria Rayner

Orig.: Italia/Francia (2013) - Sogg. e scenegg.: Fabio Grassadonia, Antonio Piazza - Fotogr.(Scope/a colori): Daniele Ciprì - Mus.: brani di autori vari - Montagg.: Desideria Rayner - Dur.: 104' - Produz.: Massimo Cristaldi, Fabrizio Mosca per Acaba Produzioni, Cristaldi Pictures in coproduzione con Mact Productions, Cité Films, Art France Cinema.

Interpreti e ruoli

Saleh Bakri (Salvo Mancuso), Sara Serraiocco (Rita), Luigi Lo Cascio (Enzo Puleo), Giuditta Perriera (Mimma Puleo), Mario Pupella (boss), Redouane Behache (picciotto), Jacopo Menicagli . (picciotto)

Soggetto

A Palermo oggi. Salvo Mancuso è un killer di mafia tanto solitario nel carattere quanto spietato nei modi di agire. Una mattina d'estate, impegnato a chiudere un regolamento di conti, entra nella casa di un rivale. All'interno c'é solo Rita, giovane sorella dell'uomo che deve eliminare. Salvo se la trova di fronte, ma lei non lo vede perché cieca dalla nascita. Percepisce però una presenza fisica e, quando arriva il fratello, cerca di preavvertirlo. E' tutto inutile, l'uomo rimane ucciso. Sola con l'assassino, Rita gli si para davanti, Salvo preme una mano sporca di sangue sul suo volto: gli occhi di Rita non tremano più, ora vede, e vede il killer del fratello. Nel seguito, Salvo porta via Rita, la chiude in un vecchio capannone, la difende da chi vuole eliminarla. Restano soli, tra cielo e terra.

Valutazione Pastorale

Dicono i registi, esordienti: "Palermo è un mondo dove la libertà è pericolosissima, un mondo che ha bisogno di un tiranno, di un oppressore (...) l'incontro tra i due protagonisti provoca una frattura pericolosa, una sospensione di questo stato d'eccezione, la possibilità rischiosa della libertà". Loro lo definiscono un "miracolo, di cui un mondo così fatto avrebbe più bisogno e ha più timore". Si può dire che l'idea di 'miracolo' é più impegnativa, forse é applicata con qualche rapidità, ma il racconto poggia su scansioni forti, scava nel vuoto dei valori e azzarda la scommessa di riempirli con provocazioni incisive di sentimenti impensati, di sensazioni inattese. Calato in un cromatismo fotografico livido e angoscioso, lo scenario scandisce il progressivo passaggio di atteggiamento, l'affiorare di dubbi e desideri dentro modi di secolare immobilismo. E' coraggiosa la scelta di uno sguardo fatto di profondità e sospensione del tempo: poche parole, molti silenzi, le azioni concitate collocate fuori campo, affidate a rumori e voci strozzate. La rivoluzione interiore dei protagonisti è momento troppo intimo e personale per essere esteriorizzato, sporcato, involgarito. Rita e Salvo come metafora di una nuova vita. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

Utilizzazione

Il film è da utilizzare in programmazione ordinaria e in molte occasioni successive, per avviare riflessioni sui molti spunti che propone. Attenzione è da tenere per minori e piccoli in vista di passaggi televisivi e di uso di dvd e di altri supporti tecnici.

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