SANTO STEFANO

Valutazione
Accettabile-riserve, Problematico, dibattiti
Tematica
Carcere
Genere
Drammatico
Regia
Angelo Pasquini
Durata
105'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Italia
Distribuzione
CDI - Buena Vista International Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Roberto Nobi
Musiche
Nicola Piovani
Montaggio
Sergio Nuti

Sogg. e Scenegg.: Roberto Nobi-le, Angelo Pasquini - Fotogr.: (Panoramica/a colori) Beppe Lanci, Franco Di Giacomo - Mus.: Nicola Piovani - Montagg.: Sergio Nuti - Dur.: 105' -Produz.: Alia Film con la collaborazione della Rai

Interpreti e ruoli

Claudio Amendola (Nicola), Claudio Bigagli (Bruno D'Assisi), Laura Morante (Anna D'Assisi), Andrea De Rosa (Antonio), Antonio Petro-celli (Maresciallo Ardito), Lucio Allocca (Gaspare Corvino), Giorgio Tira-bassi (Furci), Roberto Nobile (Frate Ludovico), Antonio Pennarella

Soggetto

Nel 1959, nel carcere di Santo Stefano, un'isoletta a largo della costa tirrenica, il nuovo direttore Bruno D'Assisi si sta impegnando con tutte le sue forze per offrire ai detenuti un diverso trattamento. Cerca di far svol-gere loro lavori utili alla comunità carceraria, convince alcuni secondini ad aiutarlo nel processo di riforma e, sul fronte esterno, si impegna per l'aboli-zione dell'ergastolo. Testimone di tutto questo è il figlio di Bruno, il dodi-cenne Antonio, che trascorre un anno sull'isola, frequentando la scuola con i reclusi e avendo come amico principale Nicola, ergastolano di cui il direttore si fida come di se stesso. Ma passato l'anno la situazione si complica. Dopo un periodo di ferie, Bruno torna al carcere e trova un clima cambiato, i vec-chi regolamenti restrittivi hanno ripreso il sopravvento. Nicola evade, a Bru-no vengono addebitate gravi colpe ed arriva per lui l'ordine di trasferimento.

Valutazione Pastorale

un film ispirato a fatti e persone autentiche e che vorrebbe proporsi come una sorta di documento d'epoca a metà tra realismo e finzione. Le buone intenzioni sono innegabili, e il problema 'carcere' con tutte le sue implicazioni è più che mai d'attualità. Ma certo il film svolge l'argomento in modo superficiale e distratto, attento solo a ricostruire in modo un po' piatto il clima di fine anni cinquanta e a dare motivazioni di tipo ideologico al fallimento dell'esperienza del protagonista, i cui comporta-menti sono poi segnati da una serie di incongruenze poco giustificabili. Dal punto di vista pastorale, comunque, fatte salve alcune riserve per certe situa-zioni trattate troppo superficialmente, il film resta accettabile e problematico. Utilizzazione film da utilizzare in programmazione ordinaria ma,con più pertinenza, in occasioni più mirate, per affrontare il tema carcere, anche dal punto di vista della storia e della cronaca italiana degli ultimi quaranta anni.

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