SCACCO MORTALE *

Valutazione
Discutibile, Crudo
Tematica
Genere
Thrilling
Regia
Carl Schenkel
Durata
102'
Anno di uscita
1992
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
KNIGHT MOVES
Distribuzione
Filmauro
Soggetto e Sceneggiatura
Brad Mirman
Musiche
Anne Dudley
Montaggio
Robert Herzner

Sogg. e Scenegg.: Brad Mirman - Fotogr.: (scope/a colori) Dietrich Lohmann - Mus.: Anne Dudley - Montagg.: Robert Herzner - Dur.: 102' - Co-Produz.: Knight Moves Productions, Los Angeles - Cinevox Filmproduktion, Munich

Interpreti e ruoli

Christopher Lambert (Peter Sanderson), Diane Lane (Kathy Sheppard), Tom Skerritt (Frank Sedman), Daniel Baldwin (Andy Wagner), Charles Bailey-Gates (David Willerman), Ferdinand Mayne (Jeremy Edmonds), Arthur Brauss (Viktor Yurilivich), Blu Mankuma, Alex Diakun

Soggetto

mentre si svolge un incontro tra due giovani scacchisti, il perdente aggredisce, ferendolo, Peter Sanderson, il vincitore. Il giovanetto, che è affidato, assieme alla madre alcoolizzata, alle cure di uno psicoterapeuta, assiste poi impassibile al suicidio per svenamento di quest'ultima e seguita ad esercitarsi impassibile con la scacchiera. Anni più tardi Peter Sanderson, il vincente dei due ragazzi, è impegnato vittoriosamente in un torneo internazionale, ed anche con una delle hostess della manifestazione, Debbie. Dopo un convegno galante con lo scacchista, costei viene trovata morta per dissanguamento, e Peter riceve la telefonata dell'assassino che annuncia l'inizio di una partita con lui. La catena dei misteriosi delitti prosegue, con l'assassino che scrive parole apparentemente senza senso accanto alle vittime, tutte uccise nello stesso modo. La polizia, guidata dal capitano Frank Sedman, tenta invano di localizzare le sue telefonate a Peter. Costui ha nel contempo una relazione con una psicologa incaricata dalla polizia di indagare su di lui, Kathy Sheppard, e finisce per destare forti sospetti negli inquirenti e nella stessa psicologa. Si scopre che tutte le vittime hanno preso da poco casa in città tramite la stessa agenzia immobiliare. Ma la ragazza che gestisce il computer afferma che nessun altro lo usa. Il vecchio maestro di Peter, un non vedente, viene trovato morto con un modulatore di voce, e con la scritta "Non posso continuare a farlo". Di qui la polizia deduce che il cieco è il misterioso interlocutore telefonico e complice di Peter che viene arrestato, nonostante abbia capito il meccanismo del gioco mortale: il maniaco ha trasformato la mappa dell'isola in una scacchiera e gioca un vecchio incontro perso da Peter con l'attuale suo avversario, il russo Yurilivich. Ma l'assassino nell'ultimo messaggio svela la mossa finale, lo "scacco mortale": l'anagramma delle iniziali delle parole scritte accanto alle vittime formano il nome della figlia di Peter, Erica, che lui ha avuto dall'ex moglie, suicida a causa di una forte crisi coniugale ed esistenziale. La polizia non crede a Peter, che riesce però a fuggire, sottraendo la pistola a Sedman, mentre Kathy sta indagando al suo istituto psichiatrico su tutti i pazienti analizzati, perché l'orma inconfondibile del maniaco è stata vista nel giardino dell'istituto, e lei sospetta sia uno dei pazienti. Andy Wagner, l'assistente di Sedman va comunque a prendere la piccola, ma viene assassinato dal maniaco, che trascina Erica nei sotterranei dell'albergo. Ma Peter riconosce dal rumore della pompa dell'acqua il luogo e vi si precipita ingaggiando una lotta mortale con l'assassino, che non è altri che il tecnico al computer del torneo, il quale da ragazzo aveva aggredito Peter. La rivalità con Peter, più fortunato di lui, si è ingigantita in tutti questi anni nella sua mente malata fino ad ossessionarlo ed a spingerlo alla macabra partita a scacchi coll'ignaro rivale, che in extremis riesce ad ucciderlo.

Valutazione Pastorale

thriller ben congegnato e diretto anche se la figura del maniaco inafferrabile non è certo una novità sugli schermi hollywoodiani, questo "Scacco mortale" mostra il lato debole proprio nel produttore-protagonista Lambert, qui più che altrove ai vertici della ben nota inespressività. Meglio i co-protagonisti, da Diane Lane a Tom Skerritt. Un po' macchinosa e ridondante la sequenza finale, tirata allo spasimo oltre ogni limite del credibile, e una presenza, non certo indispensabile, di scene pruriginose, nonché di espressioni verbali assai pesanti. Comunque, dal punto di vista morale si notano la coesistenza di fattori positivi accanto a quelli negativi, anche se l'atmosfera generale del film, con tutte quelle donne dissanguate e imbellettate è piuttosto deprimente. Buona fotografia e colonna sonora dignitosa.

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