SCANDALO BLAZE *

Valutazione
Discutibile, Scabrosità
Tematica
Genere
Drammatico
Regia
Ron Shelton
Durata
118'
Anno di uscita
1990
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
BLAZE
Distribuzione
Warner Bros Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Ron Shelton dal libro "Blaze Starr: My life as told muey Perry"
Musiche
Bennie Wallace
Montaggio
Robert Leighton

Sogg.: dal libro "Blaze Starr: My life as told muey Perry" - Scenegg.: Ron Shelton - Fotogr. (normale/a colori) Maskell Wexler - Mus.: Bennie Wallace - Montagg.: Robert Leighton - Dur.: 118' - Produz.: Gin Friesen, Dale Pollock

Interpreti e ruoli

Paul Newman (Earl Kemp Long), Lolita Davidovich (Blaze Starr), Jerry Hardin (Thibodeaux), Gailard Sartain (La Grance), Jeffrey De Munn, Garland Bunting, Richard Jenkins, Brandon Smith, Jay Chevalier

Soggetto

nel 1959, il sessantacinquenne Earl Kemp Long, governatore della Louisiana, un abilissimo politico e un ardente ammiratore delle belle donne, conosce a New Orleans la ventenne spogliarellista Blaze Starr, che da poco ha intrapreso con molto successo tale carriera, dopo aver tentato inutilmente la carriera di cantante country. La provocante bellezza della ragazza conquista il governatore, che cerca subito di avere un incontro galante con lei. Blaze in un primo tempo lo respinge, poi s'innamora sinceramente di lui, nonostante la grande differenza d'età. Poiché Long è sposato ed è una personalità in vista, scoppia subito un violento scandalo intorno a questa relazione, che il governatore sembra addirittura ostentare, facendosi accompagnare dall'amante dappertutto. Molto spesso, però, i due si rifugiano in una modesta casetta, che Earl ha in campagna, e qui vivono semplicemente come contadini. Long, un uomo un pò rozzo ma intelligente che ricopre per la terza volta la carica di governatore della Louisiana, ha moltissimi sostenitori convinti, ma anche nemici accaniti, che non gli perdonano di sostenere abilmente i diritti dei negri. Naturalmente il suo modo provocatorio di comportarsi aumenta i rancori contro di lui, e perciò, approfittando delle sue intemperanze, un gruppo di avversari (che forse agiscono anche per conto della sua famiglia) sostenendo la sua pazzia riescono a farlo rinchiudere in manicomio. Prostrato dai forti sedativi che gli vengono somministrati, Long ormai persuaso d'essere perduto viene invece liberato dal manicomio da alcuni fedeli collaboratori e riprende subito la lotta politica per le nuove elezioni a governatore. Ma stavolta perde. Vedendolo molto abbattuto, Blaze lo sostiene col suo amore, convincendolo a presentarsi alle elezioni per il Congresso nazionale. Long vince, ma per il suo fisico ormai stremato il cuore cede, muore amorosamente assistito da Blaze proprio mentre gli viene portata la notizia della sua vittoria.

Valutazione Pastorale

nonostante che il film sia basato su di una storia realmente accaduta, e sia ispirato da un libro scritto proprio da Blaze Starr, tutta la vicenda ha qualcosa di artificioso e di posticcio: forse ciò dipende dal fatto che la regia non ha l'abilità di coinvolgere lo spettatore in questo amore fra un uomo di 65 anni e una ragazza sui venti. Alcune scene sono addirittura ridicole, come quella del dono dell'anello a Blaze, o della sparatoria incruenta compiuta da Earl in teatro. Invece il tema, così attuale, dell'impegno di Long per tutelare i diritti dei negri non ha il rilievo che meriterebbe. La stessa interpretazione di Paul Newman (tanto lontano dai suoi ruoli abituali) non sembra convincente, né convinta. Il film ha alcune battute volgari e un brano scabroso, quello del primo rapporto sessuale fra i due amanti, ma è positivo l'amore che unisce Long e Blaze, e il fatto che la ragazza, sincera e disinteressata, protegga quasi maternamente col suo affetto l'anziano amante.

Le altre valutazioni

Sfoglia l'archivo
Ricerca Film - SerieTv
Ricerca Film - SerieTV