SEGRETI DI STATO

Valutazione
Discutibile, ambiguo
Tematica
Storia
Genere
Drammatico
Regia
Paolo Benvenuti
Durata
85'
Anno di uscita
2003
Nazionalità
Italia
Titolo Originale
/////
Distribuzione
Fandango
Musiche
non indicata
Montaggio
Cesar Meneghetti

Orig.: Italia (2003) - Sogg. e scenegg.: Paola Baroni, Paolo Benvenuti - Fotogr.(Normale/a colori): Giovanni Battista Marras - Mus.: non indicata - Montagg.: Cesar Meneghetti - Dur.: 85' - Produz.: Domenico Procacci.

Interpreti e ruoli

Antonio Catania (l'avvocato), David Coco (Pisciotta), Aldo Puglisi (il perito), Sergio Graziani (il professore), Francesco Guzzo (Cacaova)

Soggetto

Durante il processo per la strage di Portella della Ginestra, tenutosi nel 1951 a Viterbo contro i membri della banda di Salvatore Giuliano, un avvocato, non soddisfatto dei risultati dell'inchiesta fin lì maturati, comincia a condurre una propria indagine sull'eccidio. Partendo da un particolare in apparenza minore (il calibro delle pallottole estratte dai corpi delle vittime), l'avvocato arriva a tracce nuove e a testimonianze non ancora ascoltate che lo portano sulla piana incolta e sterrata di Portella dove avvenne l'eccidio. Questo quadro geografico consente all'avvocato di mettere insieme un'ipotesi dello svolgimento dei fatti diversa da quella finora acquisita. Nel febbraio del 1954 l'avvocato è a colloquio con un professore che gli spiega i possibili collegamenti tra esecutori e mandanti della strage, facendo ricorso a un mazzo di carte con sopra i volti delle persone coinvolte. Ad un certo punto la finestra si apre e il vento spariglia le carte. Intanto nel carcere di Viterbo Salvatore Pisciotta, già malato, viene eliminato con la sostituzione della medicina con un veleno.

Valutazione Pastorale

Nel press-book che ha accompagnato la proiezione alla Mostra di Venezia si legge: "Dopo anni di ricerche e studi dell'ampia bibliografia pubblicata sull'argomento, delle testimonianze raccolte da Danilo Dolci, dei documenti desegretati dalla Commissione Parlamentare Antimafia, degli incartamenti relativi al processo depositati presso il Tribunale di Roma, e sopratutto grazie all'analisi sistematica della documentazione rinvenuta negli archivi dell'Office of Strategic Services di Washington (un materiale impressionante e tuttora inedito) siamo in grado di presentare oggi una ricostruzione nuova e originale dei fatti e delle cause di quel tragico evento". La citazione serve per informare sul lavoro che il regista Benvenuti ha detto di aver svolto e che lo ha portato, in sede di copione, ad affidare al professore l'enumerazione di una serie di mandanti che passano da De Gasperi al Papa, da don Sturzo al presidente USA a molti altri. Opinioni personali che, va aggiunto, il film rende il meno convincenti possibile. Lo stile 'povero' di Benvenuti, in altre occasioni funzionale alle storie narrate, qui fa risaltare ancora di più l'impianto tutto didascalico dell'operazione. Il ricorso a disegni, vignette, voce fuori campo raggela la narrazione in un teorema chiuso e autoreferenziale che si offre non come confronto di idee ma come tesi precostituita. Inoltre la figura dell'avvocato resta troppo superficiale, e, più in generale, si avverte un certo spiazzamento del regista, forse invischiato dal suo stesso teorema e dalla impossibilità/non volontà di sostenerlo fino in fondo che lo induce a farlo scomparire con un colpo di vento. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come discutibile, e nell'insieme sopratutto ambiguo. UTILIZZAZIONE: Il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria. E' da recuperare anche in occasioni mirate, tenendo conto del taglio particolare dell'approccio, e cercando di fornire, in sede di riflessione, anche ulteriori elementi per una migliore comprensione di quei fatti.

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