SIDNEY

Valutazione
Inaccettabile, negativo
Tematica
Male
Genere
Drammatico
Regia
Paul Anderson
Durata
101'
Anno di uscita
1997
Nazionalità
Stati Uniti
Titolo Originale
HARD EIGHT
Distribuzione
Istituto Luce
Soggetto e Sceneggiatura
Paul Anderson e Scenegg.: Paul Anderson
Musiche
Michael Penn, Jon Brion
Montaggio
Barbara Tulliver

Sogg.: e Scenegg.: Paul Anderson - Fotogr.: (Scope/a colori) Robert Elswit - Mus.: Michael Penn, Jon Brion - Montagg.: Barbara Tulliver - Dur.: 101' - Produz.: Robert Jones, John Lyons - Vietato ai minori degli anni quattordici

Interpreti e ruoli

Philip Baker Hall (Sidney), John C.Reilly (John), Gwyneth Pal-trow (Clementine), Samuel L.Jackson (Jimmy), Philip Seymour Hoffman, Kathleen Campbell, F. Williawm Parker, Michael J. Rowe, Wynn White, Nathanael Cooper, Peter D'Alessandro, Steve Blane, Robert Ridgely., Melora Walters

Soggetto

Sydney, anziano giocatore d'azzardo professionista, offre al gio-vane e sfortunato John un passaggio per Reno e qui gli insegna l'arte di gua-dagnarsi da vivere con il gioco. A poco a poco John diventa sempre più sicu-ro, perfettamente a suo agio nei casinò della città e Sydney lo considera come un figlio. John passa molto tempo in compagnia di Jimmy, un imbro-glione di secondo piano che contesta sempre Sydney, tanto che tra i due nasce una forte antipatia. Sydney comincia poi a proteggere anche Clementi-ne, cameriera e prostituta part-time, di cui John si innamora. Ma è una storia che porta John all'omicidio, e Sydney interviene, invitando John a lasciare subito la città. John allora confessa di aver sposato Clementine, cosicché i due scappano insieme. Jimmy cerca allora di liberarsi del vecchio. Lo ricatta, dicendogli che se non paga rivelerà a John che lui, Sydney, ha ucciso anni prima il padre di John. Sydney aspetta Jimmy e poi lo ammazza freddamen-te. I due sposi da lontano lo chiamano, ignari di tutto e ormai al sicuro.

Valutazione Pastorale

è la storia di un giocatore d'azzardo, di un criminale e del bene che vuole fare ad un ragazzo al quale anni prima ha ucciso il padre. L'uomo ha modi di fare freddi, decisi ma anche un carattere triste e sottotono, quasi crepuscolare. Su questi due versanti, quello determinato degli uomini di malavita che uccidono e quello di atmosfere quasi di timore e di imbarazzo, si muove il film, la cui impronta è data dalla voglia di riscat-to che anima il vecchio protagonista. Ma proprio lui nella sua ansia di fare il bene non può e non sa usare altro che le stesse regole utilizzate tutta la vita nel fare il male: inganno, minaccia, ricorso alla pistola per uccidere. Così il film, dal punto di vista pastorale, si propone come accattivante e insieme ingannevole, disegnando con precisi tratti le psicologie di due creature vitti-me del male. Una parabola proposta senza compiacimenti ma troppo com-patta e priva di alternative per non risultare decisamente negativa. Utilizzazione: il forte clima di tensione che attraversa il film lo fa escludere dalle programmazioni ordinarie. Molto difficile appare anche l'uso in altre situazioni, dove si richiederebbe la presenza di adeguati supporti per non lasciarsi andare alle suggestioni più evidenti e persuasive della vicenda.

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