SILENZIO… SI NASCE

Valutazione
Inaccettabile, Farneticante
Tematica
Genere
Surreale
Regia
Giovanni Veronesi
Durata
85'
Anno di uscita
1996
Nazionalità
Italia
Distribuzione
Filmauro
Soggetto e Sceneggiatura
Ugo Chiti, Giovan
Musiche
Giancarlo Bigazzi
Montaggio
Nino Baragli

Sogg. e Scenegg.: Ugo Chiti, Giovan-ni Veronesi - Fotogr.: (panoramica/colori) Roberto Forza - Mus.: Giancarlo Bigazzi - Montagg.: Nino Baragli - Dur.: 85' - Produz.: Aurelio De Lauren-tiis

Interpreti e ruoli

Sergio Castellitto (Il "Forte"), Paolo Rossi (Il "Piccolo"), Filippa Lagerback (La madre), Ermanno Vaglietti

Soggetto

Due gemelli eterozigoti nel grembo materno prendono coscienza della relativa preesistenza: il "Forte" si accorge con sorpresa di non essere solo e la presenza di un altro, il "Piccolo", che insidia il suo dominio lo irri-ta, fino al punto di desiderare la morte dell'altro, privandolo del nutrimento. Scampato al pericolo il "Piccolo" trova il suo cordone ombelicale in un con-dotto che lo mette in comunicazione con il mondo esterno, dal quale sente la televisione che commenta il mistero dell'assassinio di Kennedy irrisolto da trent'anni. La curiosità contagia il "Forte", che stimola l'altro a spiare: così viene edotto sul calcio e la violenza degli ultras, e scambia per la mamma la bionda della birra, ed assiste ad un tip-tap di Gene Kelly. La visita del gine-cologo con una lampada che illumina i recessi uterini fa mettere in mostra il "Forte", mentre il "Piccolo", scambiato per una femmina, va in crisi. I due provano mimando un bacio da telenovela e poi devono subire l'amplesso dei genitori. Il "Piccolo" tranquillizza l'altro sulla normalità e la diffusione del-l'atto presso tutte le specie animali. Pensando in modo edipicamente corretto che il primo oggetto del desiderio sia la madre i due hanno il relativo sogno con la bionda della birra la quale, equanime, li mette senza volerlo l'uno con-tro l'altro. Il "Forte" per la gelosia, getta l'altro, che non sa nuotare, in acqua; poi, pentito, lo salva. Dopo una dissertazione sull'utopia ed aver eseguito unballetto durante l'ecografia, il tunnel d'osservazione si restringe fino a chiu-dersi. Il "Forte" sospetta che i genitori li stiano manipolando, e insegna al "Piccolo" a nuotare sott'acqua per contattare l'esterno da un altro tunnel. Il suo cordone si spezza, ma il "Piccolo" si salva lo stesso. Assiste anzi alla pubblicità di due curiose chat-line, per bambini ed anziani. Dopo aver saputo che vogliono chiamarli Iorio e Giggetto, i due hanno un rifiuto alla nascita che si traduce in un sogno dove la polizia li bracca per costringerli alla resa. Chiesta una mongolfiera ed ottenuto un aliante, i due escono dal nascondi-glio e vengono crivellati di colpi. Poi giunge il momento di nascere e così sono costretti a venire al mondo.

Valutazione Pastorale

Le uniche due cose che possono sollecitare l'atten-zione sono la scenografia (che è interessante) e la colonna sonora (suggesti-va). Per il resto, basta la lettura del soggetto per rendersi conto di quanto di surreale (ma farneticante) contenga il film. I due gemelli si agitano, fanno i curiosi, si incantano ai rumori esterni e sognano della loro vita imminente, aggirandosi su balze e spuntoni e tuffandosi in pozze liquide pochissimo attraenti. Il film è una sorta di metafora, forse più ancora un'esercitazione grottesca, ma in fondo è un lavoro amaro, distorto (e in larga misura anche disgustoso). A volerlo prendere sul serio, si potrebbe affermare crudamente che, in sostanza, ciò che è un gioco è la Vita, i suoi palpiti più intimi e segre-ti, il suo mirabile Mistero. Ai due disgraziati sembra invece che qualcuno proclami: "con tutto quello che fuori vi si prepara, che nascete a fare?". Tra-scinare un cordone ombelicale (alcuni metri di roba sgradevole, fra la gome-na e il grasso würstel) e sproloquiare farneticandoci sopra, sa solo di beffa e finisce con il lasciare a disagio.

Le altre valutazioni

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