SITCOM

Valutazione
Inaccettabile, aberrante
Tematica
Famiglia
Genere
Metafora
Regia
Francois Ozon
Durata
Anno di uscita
1999
Nazionalità
Francia
Titolo Originale
Sitcom
Distribuzione
Bim

Orig. : Francia (1998) - Sogg. e scenegg. : Francois Ozon - Fotogr. (Panoramica/a colori) : Yorik Le Saux - Mus. : Eric Neveux - Montagg. : Dominique Petrot - Dur. : 85' - Produz. : Olivier Delbosc e Marc Missioner - VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI.

Interpreti e ruoli

Evelyne Dandry (Hélene), Francois Marthouret ( la madre), Marina de Van (Jean), Adrien de Van ( il padre), Stephane Rideau (Sophie), Lucia Sanchez ( la figlia), Jules- Emmanuel Eyoum Deido (Nicolas), Jean Douchet ( il figlio), Sébastian Charles (David), Vincent Vizioz (Maria), Gilles Frilay (Abdu), Antoine Fischer . (lo psicoterapeuta), (il ragazzo delle zucchine), (il ragazzo con i capelli rossi), (il dottore), (Grégory)

Soggetto

Una famiglia medioborghese nella Francia di oggi: Jean, il padre ingegnere dal carattere appartato, Hélene, la madre casalinga che trascorre le giornate tra corsi di ginnastica e sedute di psicoterapia, Nicolas, il figlio serio e studioso, Sophie, la figlia artista e irrequieta. In casa arriva Maria, una donna delle pulizie spagnola e un po' pazzerella. Un giorno Jean, tornando a casa, porta un topolino: una presenza che crea disturbo in famiglia. Durante una cena, alla quale è stata invitata anche Maria, che porta con sé il marito di colore, Nicolas si alza e rivela di essere omosessuale. Hélene é sul principio sconvolta. Il marito di Maria si offre di andare a parlare con il ragazzo che si é rifugiato in camera. Lo raggiunge e lo induce ad atteggiamenti affettuosi. Una notte Sophie si getta dalla finestra, non muore ma rimane paralizzata sulla sedia a rotelle. David, il suo ragazzo, continua a frequentarla e cerca di soddisfarla, ma senza successo. Nicolas intanto invita gruppi di ragazzi nella propria camera, e rimane a lungo con loro. Hèlene allora sogna di andare da lui la notte e di iniziarlo all'amore eterosessuale. Allo psicanalista Hélene racconta la cosa e aggiunge che non è stato un sogno. La famiglia poi si riunisce per chiarire i rapporti interni. Hélene propone una psicoterapia di gruppo. Il padre rifiuta, e, quando torna a casa, spara, uccidendo tutti. Si tratta però di un sogno. Mentre é solo, Jean prende il topo, lo cucina, lo mangia. La madre e i figli tornano a casa. Lui, a sua volta trasformatosi in topo, attacca la famiglia. Sophie lo uccide. Al funerale, tutti lo salutano sulla tomba, e poi si allontanano. Sul feretro comincia muoversi un altro topolino.

Valutazione Pastorale

Non c'é niente di più facile che trovare motivazioni nascoste, messaggi più o meno espliciti, simboli ad un film come questo che può significare tutto, e il contrario di tutto. Che può essere il ritratto della dissoluzione della famiglia, o, all'opposto, il risultato della negazione della famiglia operata da certa cultura nichilista nel corso degli ultimi trenta anni. Lo si può definire metafora, e la cosa potrebbe finire lì: se non fosse che invece la realizzazione é affidata ad un racconto retorico e fasullo, un insieme di perversioni stucchevole ed irritante. Se l'intento voleva essere quello di provocare, il regista fallisce in pieno l'obiettivo, conducendo il film a rimanere invischiato in una totale spazzatura, in uno squallore fine a sé stesso, che non suscita ironia, non fa nascere dramma, non ha pietà ma solo squallida voglia di deridere le problematiche dei protagonisti. Un film che proprio nell'accumulo tutto esteriore di situazioni malsane trova l'impedimento per tirare fuori qualche elemento di interesse. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come inaccettabile, e aberrante nel suo impianto complessivo. UTILIZZAZIONE: il film é da escludere dalla programmazione ordinaria. Inopportuno sembra anche l'utilizzo in altre occasioni, per il modo fuorviante con cui è proposto il tema 'famiglia'.

Le altre valutazioni

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