SLEUTH – Gli insospettabili

Valutazione
Discutibile, ambiguità
Tematica
Potere, Psicologia, Teatro
Genere
Drammatico
Regia
Kenneth Branagh
Durata
86'
Anno di uscita
2007
Nazionalità
Gran Bretagna
Titolo Originale
Sleuth
Distribuzione
Sony Pictures Releasing Italia
Soggetto e Sceneggiatura
Harold Pinter tratto dall'opera teatrale omonima di Anthony Shaffer
Musiche
Patrick Doyle
Montaggio
Neil Farrell

Orig.: Gran Bretagna (2007) - Sogg.: tratto dall'opera teatrale omonima di Anthony Shaffer - Scenegg.: Harold Pinter - Fotogr.(Scope/a colori): Haris Zamarloukos - Mus.: Patrick Doyle - Montagg.: Neil Farrell - Dur.: 86' - Produz.: Jude Law, Simon Halfon, Tom Sternberg, Marion Pilowksy, Kenneth Branagh, Simon Moseley.

Interpreti e ruoli

Michael Caine (Andrew Wyke), Jude Law (Milo Tindle)

Soggetto

A Londra, un ricco scrittore di libri gialli affronta un attore disoccupato che ha conquistato il cuore di sua moglie. Nell'immenso, raffinato appartamento del maturo scrittore, il giovane artista si lascia irretire in un gioco che diventa sfida sempre più sottile di nervi, di abilità, di resistenza caratteriale.

Valutazione Pastorale

Il film era in concorso a Venezia 2007. In quella occasione nel pressbook distribuito alla stampa si leggeva: "Per il piacere del pubblico che vedrà il film, vi preghiamo di non svelare la trama della pellicola". Accogliamo l'invito, e diciamo solo che il punto di partenza è l'opera teatrale omonima di Anthony Shaffer, scritta nel 1970 e già scelta dal cinema per un film diretto l'anno dopo da Joseph L. Mankiewicz col titolo italiano "Gli insospettabili". Va aggiunto che nel cast c'era Michael Caine nel ruolo che ora é di Jude Law. Branagh, artista da sempre coinvolto nel rapporto cinema/teatro, è bravo nel modellare i tempi giusti del 'giallo', la sua regia scava con misura nelle sfumature della trama, ben coadiuvata dalla performance dei due attori. Certo il clima è decisamente britannico, così le situazioni e certi eccessi 'verbali' del dialogo. Ma le atmosfere del 'genere' sono rispettate e il gioco duro diventa simbolo di una teatralità che diventa visione enigmatica e magnetica. Dal punto di vista pastortale, il film è da valutare come discutibile, e certo segnato da qualche ambiguità. UTILIZZAZIONE: il film può essere utilizzato in programmazione ordinaria con attenzione per la presenza di minori. Stessa cura anche per i più piccoli è da tenere in vista di passaggi televisivi o di uso di VHS e DVD.

Le altre valutazioni

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